domenica 23 dicembre 2012

AUGURI DI BUONE FESTE

Sant'Onofrio: i ragazzi della Novena (Natale 2012)

La Voce di Sant'Onofrio augura un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a tutti i Santonofresi !

AUGURI DI BUONE FESTE

Sant'Onofrio: i ragazzi della Novena (Natale 2012)

La Voce di Sant'Onofrio augura un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a tutti i Santonofresi !

domenica 16 dicembre 2012

SANT’ONOFRIO: NINO PEZZO (UDC) FERMO SULLE SUE ACCUSE «BASTA A CHIACCHIERE E TARANTELLE»

Arch. Nino Pezzo segr. sez.le UDC

(SANT’ONOFRIO) Sale ulteriormente di tono il confronto-scontro all'interno dell'Udc locale, con protagonisti il segretario di sezione Antonino Pezzo da un lato ed il sindaco Tito Rodà con gli assessori dello scudocrociato Salvatore Pronestì e Nicola Addesi dall'altro .
E così, dopo il primo botta e risposta a mezzo stampa che ha infuocato in quest'ultimo periodo il dibattito politico locale, anche perchè i contendenti in campo non se le sono certo mandate a dire, ora la sfida si arricchisce di un nuovo capitolo.
Ad aprire il "fuoco amico, lo ricordiamo, era stato il segretario cittadino Pezzo che a nome del direttivo di sezione aveva pubblicamente stigmatizzato, prendendone “le distanze”, l'atteggiamento dell'amministrazione comunale rea di aver proceduto alla sostituzione del responsabile dell'ufficio  tecnico con la nomina temporanea di due geometri a "scavalco" già alle dipendenze di altri comuni.
Amministratori comunali di Sant'Onofrio
Non era mancata, a stretto giro di posta, la piccata replica  degli assessori Pronestì e Addesi che non avevano esitato a rinfacciare al loro segretario di sezione di aver assunto un atteggiamento di ostilità verso l'amministrazione comunale  a causa della sua "mancata candidatura a sindaco e dalla successiva richiesta dello stesso, non corrisposta, di essere nominato a capo dell'ufficio tecnico” oggetto della disputa.
Da qui l'odierna controreplica di Pezzo che, seppur conciliante nella forma, arrivando a chiedere ai suoi interlocutori di porre fine alle "malignità, gelosie e contese che non fanno altro che far scendere di livello la persona umana", appone comunque dal punto di vista squisitamente politico una sorta di "pietra tombale" sull'esperienza amministrativa in corso.
In tale ottica, il segretario Udc sente il dovere di farsi portavoce di una "comunità stanca, che dice basta alle chiacchiere ed alle tarantelle che lasciano il tempo che trovano!".
Affermazioni pesanti, suffragate dalla amara constatazione di Pezzo che il "nostro paese non si può più permettere il lusso di essere scartato sistematicamente da qualsiasi fonte di finanziamento pubblico".
A tal proposito, il segretario ricorda come "nell'ultimo anno e mezzo non abbiamo preso un centesimo, rimanendo fuori dalla programmazione regionale delle opere pubbliche, dai Por del settore scolastico ed ambientale, dai Pisl, dai contributi minimi di sostentamento sociale" e, da ultimo, dai "fondi per i Centri diurni per gli anziani e per le Case accessibili ai disabili".
Da qui l'invocazione per un "urgente cambio di rotta, discusso nelle sedi politiche appropriate e lasciando perdere gli incontri clandestini con i falsi politici che hanno causato tanto malessere".
Anche sulla gestione del Piano strutturale comunale Nino Pezzo non è tenero.
Infatti, dopo aver ricordato che a distanza di cinque anni dall'incarico conferito ai tecnici progettisti “tutto tace o quasi”, il segretario Udc evidenzia la necessità di procedere finalmente al varo di uno strumento urbanistico "equo e partecipato" attraverso "l'assunzione di decisioni coraggiose".
Di fronte a questo stato di cose, che vede il dibattito politico locale animato esclusivamente dal succedersi di “botta e risposta” tutti interni all'Udc, si attende ora un segnale di presenza concreta da parte della locale sezione del Pd.
Ricostituitosi da poco con l'elezione del direttivo guidato dal segretario Peppe Ruffa, il partito che fa riferimento a Pierluigi Bersani è chiamato in modo sempre più pressante ad assumere una posizione politica chiara e netta nei confronti dell'amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Rodà.
Una scelta resa ancora più indifferibile dal fatto che, pur non essendo ufficialmente presente nell’ultima competizione amministrativa, alcuni esponenti di spicco del Pd rivestono oggi la duplice carica di consiglieri comunali di minoranza e di componenti del direttivo di partito.
  (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 16/12/2012)  

SANT’ONOFRIO: NINO PEZZO (UDC) FERMO SULLE SUE ACCUSE «BASTA A CHIACCHIERE E TARANTELLE»

Arch. Nino Pezzo segr. sez.le UDC

(SANT’ONOFRIO) Sale ulteriormente di tono il confronto-scontro all'interno dell'Udc locale, con protagonisti il segretario di sezione Antonino Pezzo da un lato ed il sindaco Tito Rodà con gli assessori dello scudocrociato Salvatore Pronestì e Nicola Addesi dall'altro .
E così, dopo il primo botta e risposta a mezzo stampa che ha infuocato in quest'ultimo periodo il dibattito politico locale, anche perchè i contendenti in campo non se le sono certo mandate a dire, ora la sfida si arricchisce di un nuovo capitolo.
Ad aprire il "fuoco amico, lo ricordiamo, era stato il segretario cittadino Pezzo che a nome del direttivo di sezione aveva pubblicamente stigmatizzato, prendendone “le distanze”, l'atteggiamento dell'amministrazione comunale rea di aver proceduto alla sostituzione del responsabile dell'ufficio  tecnico con la nomina temporanea di due geometri a "scavalco" già alle dipendenze di altri comuni.
Amministratori comunali di Sant'Onofrio
Non era mancata, a stretto giro di posta, la piccata replica  degli assessori Pronestì e Addesi che non avevano esitato a rinfacciare al loro segretario di sezione di aver assunto un atteggiamento di ostilità verso l'amministrazione comunale  a causa della sua "mancata candidatura a sindaco e dalla successiva richiesta dello stesso, non corrisposta, di essere nominato a capo dell'ufficio tecnico” oggetto della disputa.
Da qui l'odierna controreplica di Pezzo che, seppur conciliante nella forma, arrivando a chiedere ai suoi interlocutori di porre fine alle "malignità, gelosie e contese che non fanno altro che far scendere di livello la persona umana", appone comunque dal punto di vista squisitamente politico una sorta di "pietra tombale" sull'esperienza amministrativa in corso.
In tale ottica, il segretario Udc sente il dovere di farsi portavoce di una "comunità stanca, che dice basta alle chiacchiere ed alle tarantelle che lasciano il tempo che trovano!".
Affermazioni pesanti, suffragate dalla amara constatazione di Pezzo che il "nostro paese non si può più permettere il lusso di essere scartato sistematicamente da qualsiasi fonte di finanziamento pubblico".
A tal proposito, il segretario ricorda come "nell'ultimo anno e mezzo non abbiamo preso un centesimo, rimanendo fuori dalla programmazione regionale delle opere pubbliche, dai Por del settore scolastico ed ambientale, dai Pisl, dai contributi minimi di sostentamento sociale" e, da ultimo, dai "fondi per i Centri diurni per gli anziani e per le Case accessibili ai disabili".
Da qui l'invocazione per un "urgente cambio di rotta, discusso nelle sedi politiche appropriate e lasciando perdere gli incontri clandestini con i falsi politici che hanno causato tanto malessere".
Anche sulla gestione del Piano strutturale comunale Nino Pezzo non è tenero.
Infatti, dopo aver ricordato che a distanza di cinque anni dall'incarico conferito ai tecnici progettisti “tutto tace o quasi”, il segretario Udc evidenzia la necessità di procedere finalmente al varo di uno strumento urbanistico "equo e partecipato" attraverso "l'assunzione di decisioni coraggiose".
Di fronte a questo stato di cose, che vede il dibattito politico locale animato esclusivamente dal succedersi di “botta e risposta” tutti interni all'Udc, si attende ora un segnale di presenza concreta da parte della locale sezione del Pd.
Ricostituitosi da poco con l'elezione del direttivo guidato dal segretario Peppe Ruffa, il partito che fa riferimento a Pierluigi Bersani è chiamato in modo sempre più pressante ad assumere una posizione politica chiara e netta nei confronti dell'amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Rodà.
Una scelta resa ancora più indifferibile dal fatto che, pur non essendo ufficialmente presente nell’ultima competizione amministrativa, alcuni esponenti di spicco del Pd rivestono oggi la duplice carica di consiglieri comunali di minoranza e di componenti del direttivo di partito.
  (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 16/12/2012)  

domenica 2 dicembre 2012

SANT'ONOFRIO : L’UDC RISCHIA LA SPACCATURA SULLA SOSTITUZIONE DEL TECNICO


(SANT'ONOFRIO) Sembra assumere sempre più i caratteri di una resa dei conti definitiva la "bagarre politica" scoppiata all'interno del gruppo dirigente dell'Udc, partito che esprime a Sant'Onofrio anche il sindaco e parte dei componenti della giunta comunale.
E così la paventata rottura, materializzatasi già qualche mese fa al momento del congresso cittadino e poi scongiurata solo in extremis grazie alla preziosa mediazione di tutti i maggiorenti dello scudocrociato presenti per l‘occasione (Tassone, Trematerra,  Stillitani e Bruni), prende ora nuovamente corpo.
Il Congresso sezionale UDC
A dare fuoco alle polveri, nei giorni scorsi, il segretario Antonino Pezzo che, a nome del direttivo sezionale, prendeva “le distanze” dalla decisione della giunta guidata dal sindaco Tito Rodà di procedere alla sostituzione del tecnico comunale, ormai prossimo alla pensione, con la nomina di due geometri a "scavalco" in quanto già in servizio nei comuni di Filadelfia e Sorianello.
Una scelta questa che, a sentire il direttivo Udc, non avrebbe consentito la "partecipazione dei professionisti locali" e, soprattutto, non avrebbe favorito "opportunità lavorative per i colleghi più giovani".
Queste motivazioni vengono ora definite “pretestuose” dagli assessori comunali dello scudocrociato che, con una nota,  rilevano come il loro segretario abbia "perso l'ennesima occasione per stare in silenzio".
Addesi - Pronestì
Per Nicola Addesi e Salvatore Pronestì, infatti, non è "l'Udc a dissociarsi dall'azione amministrativa della giunta” ma, al contrario, è “la stessa che non si riconosce nei comportamenti irresponsabili del segretario Pezzo".
Sulla base di queste considerazioni sorge spontaneo ai due amministratori chiedersi se a "suscitare una reazione così grave e forte del segretario, tanto da indurlo ad uscire dal proprio letargo", non sia stata forse la “mancata candidatura dello stesso a primo cittadino o il diniego della sua nomina a capo dell'ufficio tecnico".
Una nomina che - continuano Addesi e Pronestì - Pezzo avrebbe fortemente desiderato tanto da essersi "raccomandato con alcuni uomini del partito".
Toni forti, quindi, quelli usati dai due amministratori che, dopo aver ribadito come l'amministrazione Rodà non è “portatrice di interessi personali", ricordano come “in più occasioni il sindaco aveva avuto modo di spiegare le ragioni del ricorso ai due tecnici a scavalco” .
“Per fortuna - concludono i due assessori - l'intervento del segretario, originato da qualche speranza spropositata, è stato criticato dai vertici provinciali dell'Udc ai quali è già stato chiesto di prendere gli opportuni provvedimenti sanzionatori per come previsto dallo statuto del partito".

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02-12-2012)  

SANT'ONOFRIO : L’UDC RISCHIA LA SPACCATURA SULLA SOSTITUZIONE DEL TECNICO


(SANT'ONOFRIO) Sembra assumere sempre più i caratteri di una resa dei conti definitiva la "bagarre politica" scoppiata all'interno del gruppo dirigente dell'Udc, partito che esprime a Sant'Onofrio anche il sindaco e parte dei componenti della giunta comunale.
E così la paventata rottura, materializzatasi già qualche mese fa al momento del congresso cittadino e poi scongiurata solo in extremis grazie alla preziosa mediazione di tutti i maggiorenti dello scudocrociato presenti per l‘occasione (Tassone, Trematerra,  Stillitani e Bruni), prende ora nuovamente corpo.
Il Congresso sezionale UDC
A dare fuoco alle polveri, nei giorni scorsi, il segretario Antonino Pezzo che, a nome del direttivo sezionale, prendeva “le distanze” dalla decisione della giunta guidata dal sindaco Tito Rodà di procedere alla sostituzione del tecnico comunale, ormai prossimo alla pensione, con la nomina di due geometri a "scavalco" in quanto già in servizio nei comuni di Filadelfia e Sorianello.
Una scelta questa che, a sentire il direttivo Udc, non avrebbe consentito la "partecipazione dei professionisti locali" e, soprattutto, non avrebbe favorito "opportunità lavorative per i colleghi più giovani".
Queste motivazioni vengono ora definite “pretestuose” dagli assessori comunali dello scudocrociato che, con una nota,  rilevano come il loro segretario abbia "perso l'ennesima occasione per stare in silenzio".
Addesi - Pronestì
Per Nicola Addesi e Salvatore Pronestì, infatti, non è "l'Udc a dissociarsi dall'azione amministrativa della giunta” ma, al contrario, è “la stessa che non si riconosce nei comportamenti irresponsabili del segretario Pezzo".
Sulla base di queste considerazioni sorge spontaneo ai due amministratori chiedersi se a "suscitare una reazione così grave e forte del segretario, tanto da indurlo ad uscire dal proprio letargo", non sia stata forse la “mancata candidatura dello stesso a primo cittadino o il diniego della sua nomina a capo dell'ufficio tecnico".
Una nomina che - continuano Addesi e Pronestì - Pezzo avrebbe fortemente desiderato tanto da essersi "raccomandato con alcuni uomini del partito".
Toni forti, quindi, quelli usati dai due amministratori che, dopo aver ribadito come l'amministrazione Rodà non è “portatrice di interessi personali", ricordano come “in più occasioni il sindaco aveva avuto modo di spiegare le ragioni del ricorso ai due tecnici a scavalco” .
“Per fortuna - concludono i due assessori - l'intervento del segretario, originato da qualche speranza spropositata, è stato criticato dai vertici provinciali dell'Udc ai quali è già stato chiesto di prendere gli opportuni provvedimenti sanzionatori per come previsto dallo statuto del partito".

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02-12-2012)  

STEFANACONI:PROVINCIALE VIBO-STEFANACONI, CRESCE LA PROTESTA


(STEFANACONI) Si alza il livello della protesta a Stefanaconi per la perdurante intransitabilità della strada provinciale per Vibo, chiusa al traffico ormai da circa un mese a seguito della caduta di massi e calcinacci sul manto stradale causata dal crollo parziale che ha interessato il complesso monumentale di S. Chiara, ubicato nel rione "Carmine" del capoluogo.
E così, a distanza ormai di più di due settimane dall'incontro convocato  dal prefetto Michele di Bari su richiesta del sindaco Salvatore Di Sì, ed al quale parteciparono anche i tecnici della Provincia di Vibo Valentia e della città capoluogo ed il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, nessun passo avanti si è registrato per la messa in sicurezza dell'importante arteria stradale.
Eppure già in quella occasione il primo cittadino di Stefanaconi, nel motivare la sua pressante richiesta al prefetto, aveva evidenziato la necessità di ripristinare al più presto un tratto viario di fondamentale importanza per studenti e pendolari  non solo di Stefanaconi ma anche dell’intero comprensorio, costretti “ancora una volta ad affrontare notevoli difficoltà nel percorrere strade alternative per raggiungere la città di Vibo Valentia”.
Evidentemente, nonostante le rassicurazioni ricevute dal tavolo tecnico, le operazioni necessarie alla riapertura della provinciale si sono rivelate più complicate del previsto, forse anche a causa dei costi di ripristino che si dovranno sostenere.
Da qui la conseguente decisione del sindaco Di Sì di convocare per domani, a partire dalle ore 18.00, un consiglio comunale straordinario ed aperto a tutta la cittadinanza con un unico punto all'o.d.g.: "Discussione delle problematiche relative alla Provinciale n. 15".
L'occasione si rivelerà utile, nelle intenzioni dell'amministrazione comunale, per meglio valutare l'impatto della perdurante chiusura della strada sulla mobilità della popolazione e sulle attività economiche e commerciali locali.
Previsto anche il ricorso a nuove forme di protesta, se necessario anche eclatanti, pur di sensibilizzare ulteriormente gli enti competenti ad attuare tutti gli interventi che si renderanno necessari per la definitiva apertura della Provinciale. Che, lo ricordiamo, è più volta assurta negli ultimi anni alla ribalta della cronaca nazionale per la situazione di crescente pericolosità causata dalla soprastante e mai conclusa “tangenziale Est", tuttora oggetto anche di una inchiesta dell'autorità giudiziaria. 

   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02/12/2012) 

STEFANACONI:PROVINCIALE VIBO-STEFANACONI, CRESCE LA PROTESTA


(STEFANACONI) Si alza il livello della protesta a Stefanaconi per la perdurante intransitabilità della strada provinciale per Vibo, chiusa al traffico ormai da circa un mese a seguito della caduta di massi e calcinacci sul manto stradale causata dal crollo parziale che ha interessato il complesso monumentale di S. Chiara, ubicato nel rione "Carmine" del capoluogo.
E così, a distanza ormai di più di due settimane dall'incontro convocato  dal prefetto Michele di Bari su richiesta del sindaco Salvatore Di Sì, ed al quale parteciparono anche i tecnici della Provincia di Vibo Valentia e della città capoluogo ed il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, nessun passo avanti si è registrato per la messa in sicurezza dell'importante arteria stradale.
Eppure già in quella occasione il primo cittadino di Stefanaconi, nel motivare la sua pressante richiesta al prefetto, aveva evidenziato la necessità di ripristinare al più presto un tratto viario di fondamentale importanza per studenti e pendolari  non solo di Stefanaconi ma anche dell’intero comprensorio, costretti “ancora una volta ad affrontare notevoli difficoltà nel percorrere strade alternative per raggiungere la città di Vibo Valentia”.
Evidentemente, nonostante le rassicurazioni ricevute dal tavolo tecnico, le operazioni necessarie alla riapertura della provinciale si sono rivelate più complicate del previsto, forse anche a causa dei costi di ripristino che si dovranno sostenere.
Da qui la conseguente decisione del sindaco Di Sì di convocare per domani, a partire dalle ore 18.00, un consiglio comunale straordinario ed aperto a tutta la cittadinanza con un unico punto all'o.d.g.: "Discussione delle problematiche relative alla Provinciale n. 15".
L'occasione si rivelerà utile, nelle intenzioni dell'amministrazione comunale, per meglio valutare l'impatto della perdurante chiusura della strada sulla mobilità della popolazione e sulle attività economiche e commerciali locali.
Previsto anche il ricorso a nuove forme di protesta, se necessario anche eclatanti, pur di sensibilizzare ulteriormente gli enti competenti ad attuare tutti gli interventi che si renderanno necessari per la definitiva apertura della Provinciale. Che, lo ricordiamo, è più volta assurta negli ultimi anni alla ribalta della cronaca nazionale per la situazione di crescente pericolosità causata dalla soprastante e mai conclusa “tangenziale Est", tuttora oggetto anche di una inchiesta dell'autorità giudiziaria. 

   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02/12/2012) 

domenica 25 novembre 2012

SANT’ONOFRIO: INCARICO A DUE TECNICI, L’UDC SI DISSOCIA DAL SINDACO TITO RODÀ

Il segretario cittadino UDC arch. Nino Pezzo
(SANT’ONOFRIO)  La notizia è di quelle col “botto”, e quindi probabilmente destinata a lasciare il segno  nelle vicende politico-amministrative locali e non solo.
D’altronde, non capita davvero tutti  i giorni che una decisione adottata dalla giunta comunale venga poi  sconfessata dallo stesso partito nel quale sindaco e parte dei suoi assessori ufficialmente militano.
Il tutto accade a Sant’Onofrio, con il sindaco Tito Rodà da un lato ed il segretario cittadino dell’Udc Antonino Pezzo dall’altro a rivestire il ruolo di protagonisti principali.
All’origine del contenzioso politico, la recente decisione di procedere, in sostituzione del tecnico comunale attualmente in congedo per motivi di salute ed ormai prossimo alla pensione, alla nomina fino al 31 marzo 2012 e per complessive 18 ore settimanali di due geometri cosiddetti “a scavalco”, in quanto già impiegati  presso i comuni di Filadelfia e Sorianello.
Una decisione travagliata quella assunta dalla giunta Rodà nella quale, nonostante la ritrovata unanimità al momento della ratifica formale dell’atto di nomina, pare sia serpeggiato più di un dubbio.
Perplessità peraltro condivise da diversi consiglieri comunali che in più occasioni evidenziavano la non opportunità, in un momento di grave crisi economica come quello attuale, di procedere all’assunzione di personale già comunque percettore di stipendio e, comunque, sulla base di criteri selettivi che escludevano a priori la possibilità di partecipazione dei numerosi e pur valenti giovani professionisti locali.
A conferma del travaglio che ha accompagnato l’adozione dell’atto amministrativo in questione, giunge ora la netta presa di distanza del segretario dello scudocrociato.
In una nota, dopo aver evidenziato il “forte impegno del partito per dare risposte alle istanze provenienti dai cittadini” con  l’obiettivo di tenere soprattutto “alta la speranza dei giovani inventando e costruendo opportunità”, Pezzo focalizza l’attenzione su quanto deciso nel corso della seduta del direttivo di sezione del 27 ottobre scorso.
In tale occasione, rende noto il segretario, nell’esprimersi sul “metodo per colmare la perdurante mancanza di personale dall’ufficio tecnico comunale”, la direzione del partito si era pronunciata a favore di un "avviso pubblico per la manifestazione di interesse di professionisti" che in modo "democratico e trasparente avrebbe consentito anche la partecipazione dei tecnici santonofresi”.
“Purtroppo - continua Nino Pezzo - la nostra indicazione non è stata presa in considerazione dal sindaco e dalla sua giunta che hanno scelto di utilizzare due tecnici provenienti da altri comuni”.
“Una scelta questa - ecco l’affondo finale del segretario Udc - sulla quale il partito non è d’accordo e quindi prende le distanze” pur ribadendo la volontà per il futuro di continuare a “dare una mano disinteressata all’amministrazione comunale”.
E così, a meno di due anni dal suo insediamento il sindaco Rodà è chiamato ad una prima delicata, quanto inusuale, verifica dell’operato della sua amministrazione di centrodestra.
Uno sbocco che certo non era facile prevedere al momento delle elezioni amministrative, facilitate dalla mancanza di credibili alternative, grazie alla concomitante quanto clamorosa defaillance del Pd locale ed alla contrapposizione di una unica lista civica che già al momento della presentazione non veniva accreditata di alcuna possibilità di successo finale.                                                                                                             

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 25/11/2012)  

SANT’ONOFRIO: INCARICO A DUE TECNICI, L’UDC SI DISSOCIA DAL SINDACO TITO RODÀ

Il segretario cittadino UDC arch. Nino Pezzo
(SANT’ONOFRIO)  La notizia è di quelle col “botto”, e quindi probabilmente destinata a lasciare il segno  nelle vicende politico-amministrative locali e non solo.
D’altronde, non capita davvero tutti  i giorni che una decisione adottata dalla giunta comunale venga poi  sconfessata dallo stesso partito nel quale sindaco e parte dei suoi assessori ufficialmente militano.
Il tutto accade a Sant’Onofrio, con il sindaco Tito Rodà da un lato ed il segretario cittadino dell’Udc Antonino Pezzo dall’altro a rivestire il ruolo di protagonisti principali.
All’origine del contenzioso politico, la recente decisione di procedere, in sostituzione del tecnico comunale attualmente in congedo per motivi di salute ed ormai prossimo alla pensione, alla nomina fino al 31 marzo 2012 e per complessive 18 ore settimanali di due geometri cosiddetti “a scavalco”, in quanto già impiegati  presso i comuni di Filadelfia e Sorianello.
Una decisione travagliata quella assunta dalla giunta Rodà nella quale, nonostante la ritrovata unanimità al momento della ratifica formale dell’atto di nomina, pare sia serpeggiato più di un dubbio.
Perplessità peraltro condivise da diversi consiglieri comunali che in più occasioni evidenziavano la non opportunità, in un momento di grave crisi economica come quello attuale, di procedere all’assunzione di personale già comunque percettore di stipendio e, comunque, sulla base di criteri selettivi che escludevano a priori la possibilità di partecipazione dei numerosi e pur valenti giovani professionisti locali.
A conferma del travaglio che ha accompagnato l’adozione dell’atto amministrativo in questione, giunge ora la netta presa di distanza del segretario dello scudocrociato.
In una nota, dopo aver evidenziato il “forte impegno del partito per dare risposte alle istanze provenienti dai cittadini” con  l’obiettivo di tenere soprattutto “alta la speranza dei giovani inventando e costruendo opportunità”, Pezzo focalizza l’attenzione su quanto deciso nel corso della seduta del direttivo di sezione del 27 ottobre scorso.
In tale occasione, rende noto il segretario, nell’esprimersi sul “metodo per colmare la perdurante mancanza di personale dall’ufficio tecnico comunale”, la direzione del partito si era pronunciata a favore di un "avviso pubblico per la manifestazione di interesse di professionisti" che in modo "democratico e trasparente avrebbe consentito anche la partecipazione dei tecnici santonofresi”.
“Purtroppo - continua Nino Pezzo - la nostra indicazione non è stata presa in considerazione dal sindaco e dalla sua giunta che hanno scelto di utilizzare due tecnici provenienti da altri comuni”.
“Una scelta questa - ecco l’affondo finale del segretario Udc - sulla quale il partito non è d’accordo e quindi prende le distanze” pur ribadendo la volontà per il futuro di continuare a “dare una mano disinteressata all’amministrazione comunale”.
E così, a meno di due anni dal suo insediamento il sindaco Rodà è chiamato ad una prima delicata, quanto inusuale, verifica dell’operato della sua amministrazione di centrodestra.
Uno sbocco che certo non era facile prevedere al momento delle elezioni amministrative, facilitate dalla mancanza di credibili alternative, grazie alla concomitante quanto clamorosa defaillance del Pd locale ed alla contrapposizione di una unica lista civica che già al momento della presentazione non veniva accreditata di alcuna possibilità di successo finale.                                                                                                             

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 25/11/2012)  

giovedì 15 novembre 2012

STEFANACONI: «RIAPRIRE SUBITO LA STRADA PER VIBO»


(STEFANACONI) Convocato dal prefetto Michele di Bari a seguito di esplicita richiesta dell’amministrazione comunale di Stefanaconi, si è svolto ieri mattina presso la prefettura di Vibo Valentia un vertice sulla situazione di pericolosità venutasi a creare sulla strada provinciale Vibo- Stefanaconi.
L’importante arteria viaria, utilizzata quotidianamente da centinaia di automobilisti che da e verso il capoluogo si spostano dai centri dell’intero comprensorio e più volta assurta negli ultimi anni alla ribalta della cronaca nazionale per la situazione di crescente pericolosità causata dalla realizzanda “tangenziale Est”, è ormai da più di una settimana chiusa al traffico.
All’origine della decisione, la constata caduta di massi e calcinacci sul manto stradale a causa di un crollo parziale che ha interessato il complesso di S. Chiara ricadente nel comune di Vibo Valentia.
Le operazioni necessarie ala riapertura della provinciale, rivelatesi più complicate del previsto tanto da far paventare ai tecnici incaricati un notevole prolungamento dei tempi, hanno indotto il sindaco Salvatore Di Sì a fare appello al rappresentate territoriale del governo per un suo interessamento diretto alla vicenda.
Alla riunione in prefettura hanno preso parte, oltre al prefetto Di Bari ed al sindaco Di Sì, il comandante provinciale dei vigili del fuoco ed i  responsabili dell’ufficio tecnico del comune capoluogo e della provincia di Vibo Valentia.
Di Sì, nel motivare la sua pressante richiesta al prefetto ha evidenziato la necessità di ripristinare al più presto un tratto viario di fondamentale importanza per i cittadini non solo di Stefanaconi ma anche dell’intero comprensorio, costretti “ancora una volta ad affrontare notevoli difficoltà nel percorrere strade alternative per raggiungere la città di Vibo Valentia”.
Il sindaco di Stefanaconi ha inoltre evidenziato al prefetto il “crescente malcontento della popolazione”, preannunciando la “costituzione di un comitato spontaneo di cittadini e la promozione di forme eclatanti di protesta qualora il problema del ripristino e della messa in sicurezza della strada provinciale non verrà affrontato in modo approfondito e definitivo”.

   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del sud 15-11-2012)  

STEFANACONI: «RIAPRIRE SUBITO LA STRADA PER VIBO»


(STEFANACONI) Convocato dal prefetto Michele di Bari a seguito di esplicita richiesta dell’amministrazione comunale di Stefanaconi, si è svolto ieri mattina presso la prefettura di Vibo Valentia un vertice sulla situazione di pericolosità venutasi a creare sulla strada provinciale Vibo- Stefanaconi.
L’importante arteria viaria, utilizzata quotidianamente da centinaia di automobilisti che da e verso il capoluogo si spostano dai centri dell’intero comprensorio e più volta assurta negli ultimi anni alla ribalta della cronaca nazionale per la situazione di crescente pericolosità causata dalla realizzanda “tangenziale Est”, è ormai da più di una settimana chiusa al traffico.
All’origine della decisione, la constata caduta di massi e calcinacci sul manto stradale a causa di un crollo parziale che ha interessato il complesso di S. Chiara ricadente nel comune di Vibo Valentia.
Le operazioni necessarie ala riapertura della provinciale, rivelatesi più complicate del previsto tanto da far paventare ai tecnici incaricati un notevole prolungamento dei tempi, hanno indotto il sindaco Salvatore Di Sì a fare appello al rappresentate territoriale del governo per un suo interessamento diretto alla vicenda.
Alla riunione in prefettura hanno preso parte, oltre al prefetto Di Bari ed al sindaco Di Sì, il comandante provinciale dei vigili del fuoco ed i  responsabili dell’ufficio tecnico del comune capoluogo e della provincia di Vibo Valentia.
Di Sì, nel motivare la sua pressante richiesta al prefetto ha evidenziato la necessità di ripristinare al più presto un tratto viario di fondamentale importanza per i cittadini non solo di Stefanaconi ma anche dell’intero comprensorio, costretti “ancora una volta ad affrontare notevoli difficoltà nel percorrere strade alternative per raggiungere la città di Vibo Valentia”.
Il sindaco di Stefanaconi ha inoltre evidenziato al prefetto il “crescente malcontento della popolazione”, preannunciando la “costituzione di un comitato spontaneo di cittadini e la promozione di forme eclatanti di protesta qualora il problema del ripristino e della messa in sicurezza della strada provinciale non verrà affrontato in modo approfondito e definitivo”.

   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del sud 15-11-2012)  

SANT’ONOFRIO:IL PD APRE ALLA CITTÀ E PENSA ALLA PRIMARIE

(SANT’ ONOFRIO) Su impulso del neo segretario Giuseppe Ruffa, il Partito Democratico prova a riannodare il suo rapporto con la comunità. 

E così se molto ancora rimane da fare sul piano squisitamente politico, dove permangono in tutta la loro evidenza le divisioni di un recente passato, basti pensare alla mancata adesione all’ultima campagna di tesseramento ed alle elezioni del nuovo direttivo che ne sono seguite della consistente componente interna che fa riferimento all’ex assessore provinciale Paolo Barbieri, merita comunque di essere segnalato l’impegno del nuovo direttivo di sezione in direzione di una più marcata presenza sul territorio. 
E proprio nell’ottica di una condivisa programmazione in aderenza con le problematiche di più stringente attualità, si è svolta nei giorni scorsi la prima assemblea organizzativa di iscritti e simpatizzanti, che hanno così potuto prendere coscienza del nuovo corso politico che il partito vuole intraprendere a livello locale. 
Nel corso del dibattito, largo spazio è stato dato ad opinioni e proposte sul ruolo che il partito dovrà svolgere nella comunità attraverso la promozione di iniziative capaci di ridare dignità e visibilità al paese. 
La discussione si è quindi spostata sulle ormai imminenti elezioni primarie del centrosinistra per le quali anche il Pd santonofrese vuole farsi trovare preparato. 
A tal fine, il segretario Ruffa ha ufficializzato l’apertura in via Raffaele Teti di un ufficio elettorale permanente presso il quale i cittadini, oltre a ricevere notizie ed assistenza, potranno registrarsi per le primarie. 
Un gazebo informativo sarà inoltre allestito nelle mattinate di domenica 18 e 25 novembre nella centralissima Piazza Umberto I. 
Soddisfazione per l’esito dei lavori assembleari è stata espressa in da Peppe Ruffa che ha ulteriormente rimarcato il “senso di comprensione e condivisione” che vuole imprimere al suo mandato, sempre e comunque “orientato al pieno rispetto delle regole”. 
Tra i primi nodi da sciogliere per il neo segretario, il ruolo del partito nei confronti dell’amministrazione comunale di centrodestra guidata dal sindaco Tito Rodà. 
Pur assente dall’ultima competizione elettorale, il Partito democratico annovera oggi alcuni dei componenti il locale direttivo di sezione in seno al consiglio comunale, anche se allo stato non risulta ancora formalizzata la costituzione di un gruppo comunale consiliare del Pd.


   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del sud 15-11-2012)  

SANT’ONOFRIO:IL PD APRE ALLA CITTÀ E PENSA ALLA PRIMARIE

(SANT’ ONOFRIO) Su impulso del neo segretario Giuseppe Ruffa, il Partito Democratico prova a riannodare il suo rapporto con la comunità. 

E così se molto ancora rimane da fare sul piano squisitamente politico, dove permangono in tutta la loro evidenza le divisioni di un recente passato, basti pensare alla mancata adesione all’ultima campagna di tesseramento ed alle elezioni del nuovo direttivo che ne sono seguite della consistente componente interna che fa riferimento all’ex assessore provinciale Paolo Barbieri, merita comunque di essere segnalato l’impegno del nuovo direttivo di sezione in direzione di una più marcata presenza sul territorio. 
E proprio nell’ottica di una condivisa programmazione in aderenza con le problematiche di più stringente attualità, si è svolta nei giorni scorsi la prima assemblea organizzativa di iscritti e simpatizzanti, che hanno così potuto prendere coscienza del nuovo corso politico che il partito vuole intraprendere a livello locale. 
Nel corso del dibattito, largo spazio è stato dato ad opinioni e proposte sul ruolo che il partito dovrà svolgere nella comunità attraverso la promozione di iniziative capaci di ridare dignità e visibilità al paese. 
La discussione si è quindi spostata sulle ormai imminenti elezioni primarie del centrosinistra per le quali anche il Pd santonofrese vuole farsi trovare preparato. 
A tal fine, il segretario Ruffa ha ufficializzato l’apertura in via Raffaele Teti di un ufficio elettorale permanente presso il quale i cittadini, oltre a ricevere notizie ed assistenza, potranno registrarsi per le primarie. 
Un gazebo informativo sarà inoltre allestito nelle mattinate di domenica 18 e 25 novembre nella centralissima Piazza Umberto I. 
Soddisfazione per l’esito dei lavori assembleari è stata espressa in da Peppe Ruffa che ha ulteriormente rimarcato il “senso di comprensione e condivisione” che vuole imprimere al suo mandato, sempre e comunque “orientato al pieno rispetto delle regole”. 
Tra i primi nodi da sciogliere per il neo segretario, il ruolo del partito nei confronti dell’amministrazione comunale di centrodestra guidata dal sindaco Tito Rodà. 
Pur assente dall’ultima competizione elettorale, il Partito democratico annovera oggi alcuni dei componenti il locale direttivo di sezione in seno al consiglio comunale, anche se allo stato non risulta ancora formalizzata la costituzione di un gruppo comunale consiliare del Pd.


   (Raffaele Lopreiato Gazzetta del sud 15-11-2012)  

sabato 10 novembre 2012

S.ONOFRIO:RIGETTATO II RICORSO DELLA “SAN LEONE COSTRUZIONI”

Comune di Sant'Onofrio

Rigettato, in parte perché infondato ed in parte perché inammissibile, il ricorso presentato al Tar da Giuseppe Granato, titolare della ditta individuale “San Leone Costruzioni” che nel 2010 aveva ottenuto, da parte del Comune di Sant’Onofrio, l’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza ed adeguamento della scuola media “S.Aloe” per un importo di  68.689,76 euro.
Il 27 maggio 2011, tuttavia, il Comune di Sant’Onofrio sulla scorta di una nota interdittiva antimafia atipica – vale a dire di un’informativa che lascia poi la discrezionalità della scelta all’ente locale – aveva revocato l’appalto. Da qui il ricorso al Tar da parte di Granato.
Ricorso dichiarato però inammissibile nei confronti della Prefettura poiché la notificazione dell’impugnazione avverso la nota prefettizia non è stata effettuata nel domicilio legale presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato, così come prescritto dalla legge. Riguardo, invece, l’impugnazione della revoca comunale dell’appalto, il Tar ha giudicato il ricorso infondato in quanto il provvedimento comunale contestato richiama una nota prefettizia diversa da quella impugnata da Granato, sebbene di identico contenuto.
Poiché tale precedente nota era già stata oggetto di esamina parte del Tar in relazione alla revoca dell’aggiudicazione, sempre alla ditta Granato,  dei lavori di manutenzione straordinaria del Liceo classico di Nicotera, le considerazioni dei giudici sono sul punto identiche.
Dalle note prefettizie emerge infatti che Giuseppe Granato «pur avendo precedenti penali non di grave entità» risulta essere stato controllato a Briatico «per ben 14 volte, dal 2006 al 2009, con soggetti dalla condotta non del tutto cristallina».
Soggetti così descritti dal Tar: «tale Bonavita, deferito per violenza sessuale, lesione e stupefacenti; Cavallaro, deferito per usura ed estorsione; Niglia, sorvegliato di Ps, deferito per usura, gioco d’azzardo, armi e violazione delle misure di prevenzione; Garrì, deferito per stupefacenti ed estorsioni; Accorinti, deferito per armi, stupefacenti, estorsione, lesioni; tale Castagna, deferito per omicidio e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Il Tar ritiene quindi che nel caso di specie l’operato della Prefettura di Vibo è esente da macroscopici vizi di illegittimità denunciati da Granato, giacché pur non risultando necessariamente stabili relazioni economiche con malavitosi, non si possono escludere eventuali forme di contiguità con gli ambienti della criminalità.
(g.b)

S.ONOFRIO:RIGETTATO II RICORSO DELLA “SAN LEONE COSTRUZIONI”

Comune di Sant'Onofrio

Rigettato, in parte perché infondato ed in parte perché inammissibile, il ricorso presentato al Tar da Giuseppe Granato, titolare della ditta individuale “San Leone Costruzioni” che nel 2010 aveva ottenuto, da parte del Comune di Sant’Onofrio, l’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza ed adeguamento della scuola media “S.Aloe” per un importo di  68.689,76 euro.
Il 27 maggio 2011, tuttavia, il Comune di Sant’Onofrio sulla scorta di una nota interdittiva antimafia atipica – vale a dire di un’informativa che lascia poi la discrezionalità della scelta all’ente locale – aveva revocato l’appalto. Da qui il ricorso al Tar da parte di Granato.
Ricorso dichiarato però inammissibile nei confronti della Prefettura poiché la notificazione dell’impugnazione avverso la nota prefettizia non è stata effettuata nel domicilio legale presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato, così come prescritto dalla legge. Riguardo, invece, l’impugnazione della revoca comunale dell’appalto, il Tar ha giudicato il ricorso infondato in quanto il provvedimento comunale contestato richiama una nota prefettizia diversa da quella impugnata da Granato, sebbene di identico contenuto.
Poiché tale precedente nota era già stata oggetto di esamina parte del Tar in relazione alla revoca dell’aggiudicazione, sempre alla ditta Granato,  dei lavori di manutenzione straordinaria del Liceo classico di Nicotera, le considerazioni dei giudici sono sul punto identiche.
Dalle note prefettizie emerge infatti che Giuseppe Granato «pur avendo precedenti penali non di grave entità» risulta essere stato controllato a Briatico «per ben 14 volte, dal 2006 al 2009, con soggetti dalla condotta non del tutto cristallina».
Soggetti così descritti dal Tar: «tale Bonavita, deferito per violenza sessuale, lesione e stupefacenti; Cavallaro, deferito per usura ed estorsione; Niglia, sorvegliato di Ps, deferito per usura, gioco d’azzardo, armi e violazione delle misure di prevenzione; Garrì, deferito per stupefacenti ed estorsioni; Accorinti, deferito per armi, stupefacenti, estorsione, lesioni; tale Castagna, deferito per omicidio e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Il Tar ritiene quindi che nel caso di specie l’operato della Prefettura di Vibo è esente da macroscopici vizi di illegittimità denunciati da Granato, giacché pur non risultando necessariamente stabili relazioni economiche con malavitosi, non si possono escludere eventuali forme di contiguità con gli ambienti della criminalità.
(g.b)

mercoledì 7 novembre 2012

PROVINCIA: DE NISI CONFERMA LE DIMISSIONI

Il Presidente De Nisi

(ASCA) - Vibo Valentia, 7 nov - ''Una cosa è assolutamente certa: il 18 novembre il Consiglio provinciale verrà sciolto e alla guida dell'Ente si insedierà un commissario''. Il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, ribadisce l'intenzione di non revocare le proprie dimissioni, rassegnate il 29 ottobre scorso e ritirabili, a norma di legge, entro i 20 giorni successivi. Un'ipotesi che De Nisi esclude categoricamente, come ha avuto modo di confermare personalmente al prefetto Michele Di Bari.
''Lunedi' scorso ho incontrato il prefetto al quale ho ribadito la mia ferma intenzione di non ritirare le dimissioni entro il termine previsto - continua De Nisi -. Le motivazioni di ciò le ho già illustrate nel corso dell'ultimo Consiglio provinciale e da allora, per quanto mi riguarda, nulla e' cambiato. Resta in piedi, pero', la possibilita' di varare il bilancio di previsione e consentire cosi' all'Ente di evitare il dissesto, con tutte le conseguenze negative che ciò determinerebbe nei confronti delle imprese creditrici e dei dipendenti. Grazie all'encomiabile iniziativa del prefetto Di Bari, che ha voluto offrire un'altra chance all'Assemblea provinciale, affinchè approvi la manovra finanziaria, c'e' ancora l'opportunità di rimediare a un danno che sarebbe distruttivo per l'intero territorio, soprattutto in questo frangente legislativo che prevede l'imminente soppressione dei confini provinciali vibonesi.
Mi auguro dunque che la minoranza consiliare abbandoni le posizioni intransigenti che ha assunto sinora - afferma De Nisi -, ascoltando le istanze pressochè univoche che provengono dalla società civile, dal mondo imprenditoriale e dalle rappresentanze sindacali. Sarebbe quanto meno singolare constatare che gli unici con cui il centrodestra condivide questa scelta politica sono i rappresentanti dell'estrema sinistra, i comunisti italiani. Se la prima condizione per consentire al bilancio di passare resta la fine anticipata della consiliatura, questa sara' realtà il 18 novembre, senza squallide pantomime dinanzi a un notaio, al quale i consiglieri, secondo una scellerata proposta, dovrebbero affidare preventivamente le proprie dimissioni prima di andare in aula per il bilancio. Non c'è motivo, quindi, nel perseverare in un atteggiamento che compromette il futuro di centinaia di famiglie e mette a rischio la tenuta di tante di imprese locali''.

PROVINCIA: DE NISI CONFERMA LE DIMISSIONI

Il Presidente De Nisi

(ASCA) - Vibo Valentia, 7 nov - ''Una cosa è assolutamente certa: il 18 novembre il Consiglio provinciale verrà sciolto e alla guida dell'Ente si insedierà un commissario''. Il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, ribadisce l'intenzione di non revocare le proprie dimissioni, rassegnate il 29 ottobre scorso e ritirabili, a norma di legge, entro i 20 giorni successivi. Un'ipotesi che De Nisi esclude categoricamente, come ha avuto modo di confermare personalmente al prefetto Michele Di Bari.
''Lunedi' scorso ho incontrato il prefetto al quale ho ribadito la mia ferma intenzione di non ritirare le dimissioni entro il termine previsto - continua De Nisi -. Le motivazioni di ciò le ho già illustrate nel corso dell'ultimo Consiglio provinciale e da allora, per quanto mi riguarda, nulla e' cambiato. Resta in piedi, pero', la possibilita' di varare il bilancio di previsione e consentire cosi' all'Ente di evitare il dissesto, con tutte le conseguenze negative che ciò determinerebbe nei confronti delle imprese creditrici e dei dipendenti. Grazie all'encomiabile iniziativa del prefetto Di Bari, che ha voluto offrire un'altra chance all'Assemblea provinciale, affinchè approvi la manovra finanziaria, c'e' ancora l'opportunità di rimediare a un danno che sarebbe distruttivo per l'intero territorio, soprattutto in questo frangente legislativo che prevede l'imminente soppressione dei confini provinciali vibonesi.
Mi auguro dunque che la minoranza consiliare abbandoni le posizioni intransigenti che ha assunto sinora - afferma De Nisi -, ascoltando le istanze pressochè univoche che provengono dalla società civile, dal mondo imprenditoriale e dalle rappresentanze sindacali. Sarebbe quanto meno singolare constatare che gli unici con cui il centrodestra condivide questa scelta politica sono i rappresentanti dell'estrema sinistra, i comunisti italiani. Se la prima condizione per consentire al bilancio di passare resta la fine anticipata della consiliatura, questa sara' realtà il 18 novembre, senza squallide pantomime dinanzi a un notaio, al quale i consiglieri, secondo una scellerata proposta, dovrebbero affidare preventivamente le proprie dimissioni prima di andare in aula per il bilancio. Non c'è motivo, quindi, nel perseverare in un atteggiamento che compromette il futuro di centinaia di famiglie e mette a rischio la tenuta di tante di imprese locali''.