(STEFANACONI)
Si alza il livello della protesta a Stefanaconi per la perdurante
intransitabilità della strada provinciale per Vibo, chiusa al traffico ormai da
circa un mese a seguito della caduta di massi e calcinacci sul manto stradale
causata dal crollo parziale che ha interessato il complesso monumentale di S.
Chiara, ubicato nel rione "Carmine" del capoluogo.
E così, a distanza ormai di più di due settimane dall'incontro
convocato dal prefetto Michele di Bari
su richiesta del sindaco Salvatore Di Sì, ed al quale parteciparono anche i
tecnici della Provincia di Vibo Valentia e della città capoluogo ed il comandante
provinciale dei Vigili del fuoco, nessun passo avanti si è registrato per la
messa in sicurezza dell'importante arteria stradale.
Eppure già in quella occasione il primo cittadino di Stefanaconi, nel
motivare la sua pressante richiesta al prefetto, aveva evidenziato la necessità
di ripristinare al più presto un tratto viario di fondamentale importanza per
studenti e pendolari non solo di
Stefanaconi ma anche dell’intero comprensorio, costretti “ancora una volta ad
affrontare notevoli difficoltà nel percorrere strade alternative per
raggiungere la città di Vibo Valentia”.
Evidentemente, nonostante le rassicurazioni ricevute dal tavolo tecnico,
le operazioni necessarie alla riapertura della provinciale si sono rivelate più
complicate del previsto, forse anche a causa dei costi di ripristino che si
dovranno sostenere.
Da qui la conseguente decisione del sindaco Di Sì di convocare per
domani, a partire dalle ore 18.00, un consiglio comunale straordinario ed
aperto a tutta la cittadinanza con un unico punto all'o.d.g.: "Discussione
delle problematiche relative alla Provinciale n. 15".
L'occasione si rivelerà utile, nelle intenzioni dell'amministrazione
comunale, per meglio valutare l'impatto della perdurante chiusura della strada
sulla mobilità della popolazione e sulle attività economiche e commerciali
locali.
Previsto anche il ricorso a nuove forme di protesta, se necessario anche
eclatanti, pur di sensibilizzare ulteriormente gli enti competenti ad attuare
tutti gli interventi che si renderanno necessari per la definitiva apertura
della Provinciale. Che, lo ricordiamo, è più volta assurta negli ultimi anni
alla ribalta della cronaca nazionale per la situazione di crescente pericolosità
causata dalla soprastante e mai conclusa “tangenziale Est", tuttora oggetto
anche di una inchiesta dell'autorità giudiziaria.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud
02/12/2012)
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