domenica 30 novembre 2014

FABRIZIA: DALLA CALABRIA L'ALBERO DI NATALE PER IL PAPA

E' iniziato dal comune di Fabrizia (Vibo Valentia) il viaggio, con destinazione Città del Vaticano, del maestoso abete che sarà adibito ad albero di Natale in piazza San Pietro durante le imminenti festività di fine anno.
E' iniziato dal comune di Fabrizia (Vibo Valentia) il viaggio, con destinazione Città del Vaticano, del maestoso abete che sarà adibito ad albero di Natale in piazza San Pietro durante le imminenti festività di fine anno. L'esemplare di abete bianco prescelto, alto 25,5 metri, ha un diametro di 55 centimetri, una circoferenza di 1,65 metri, per 10 metri di larghezza massima della chioma ed un peso stimato in 80 quintali. 
L'albero di Natale, donato a Papa Francesco, proviene dalla zona montana di "Passo dell'Abate" ed è di proprietà del Demanio regionale della Calabria. Dopo il trasferimento in elicottero, l'abete verrà caricato su un tir, che, scortato dalle volanti della Polizia stradale, lo condurrà a Roma e a Città del Vaticano per essere, infine, innalzato nel cuore di piazza San Pietro. Una volta allestito, l'albero di Natale sarà illuminato assieme ad una riproduzione della Natività, donata quest'anno dalla fondazione "Arena di Verona". Il tutto avrà luogo nel corso di una cerimonia in programma il 19 dicembre, alle 16.30.
 Il gigantesco abete bianco ha iniziato il suo lungo viaggio verso il Vaticano dal bosco di Passo dell’Abbate a quasi mille metri di altitudine, di proprietà della Regione Calabria e gestito dall’Azienda regionale Calabria Verde, che ha provveduto al taglio della pianta. L'albero è stato fissato al gancio baricentrico di Nuvola Rossa, l'elicottero Erickson S64F in dotazione al Corpo Forestale dello Stato, che può trasportare oltre 11 tonnellate di peso attraverso un cavo d'acciaio lungo 65 metri e spesso 25 millimetri. La pianta è stata poi trasportata in volo a valle in attesa di iniziare il viaggio via terra verso Roma. Le operazioni di terra sono state coordinate dal Comando regionale del Corpo forestale dello Stato per la Calabria in collaborazione con il Comando provinciale di Vibo Valentia, l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Mongiana e il Centro operativo aeromobili di Lamezia Terme.

FABRIZIA: DALLA CALABRIA L'ALBERO DI NATALE PER IL PAPA

E' iniziato dal comune di Fabrizia (Vibo Valentia) il viaggio, con destinazione Città del Vaticano, del maestoso abete che sarà adibito ad albero di Natale in piazza San Pietro durante le imminenti festività di fine anno.
E' iniziato dal comune di Fabrizia (Vibo Valentia) il viaggio, con destinazione Città del Vaticano, del maestoso abete che sarà adibito ad albero di Natale in piazza San Pietro durante le imminenti festività di fine anno. L'esemplare di abete bianco prescelto, alto 25,5 metri, ha un diametro di 55 centimetri, una circoferenza di 1,65 metri, per 10 metri di larghezza massima della chioma ed un peso stimato in 80 quintali. 
L'albero di Natale, donato a Papa Francesco, proviene dalla zona montana di "Passo dell'Abate" ed è di proprietà del Demanio regionale della Calabria. Dopo il trasferimento in elicottero, l'abete verrà caricato su un tir, che, scortato dalle volanti della Polizia stradale, lo condurrà a Roma e a Città del Vaticano per essere, infine, innalzato nel cuore di piazza San Pietro. Una volta allestito, l'albero di Natale sarà illuminato assieme ad una riproduzione della Natività, donata quest'anno dalla fondazione "Arena di Verona". Il tutto avrà luogo nel corso di una cerimonia in programma il 19 dicembre, alle 16.30.
 Il gigantesco abete bianco ha iniziato il suo lungo viaggio verso il Vaticano dal bosco di Passo dell’Abbate a quasi mille metri di altitudine, di proprietà della Regione Calabria e gestito dall’Azienda regionale Calabria Verde, che ha provveduto al taglio della pianta. L'albero è stato fissato al gancio baricentrico di Nuvola Rossa, l'elicottero Erickson S64F in dotazione al Corpo Forestale dello Stato, che può trasportare oltre 11 tonnellate di peso attraverso un cavo d'acciaio lungo 65 metri e spesso 25 millimetri. La pianta è stata poi trasportata in volo a valle in attesa di iniziare il viaggio via terra verso Roma. Le operazioni di terra sono state coordinate dal Comando regionale del Corpo forestale dello Stato per la Calabria in collaborazione con il Comando provinciale di Vibo Valentia, l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Mongiana e il Centro operativo aeromobili di Lamezia Terme.

CALLIPO CONSERVE: UN FRANCOBOLLO PER L'ECCELLENZA "MADE IN SUD"



CALLIPO CONSERVE: UN FRANCOBOLLO PER L'ECCELLENZA "MADE IN SUD"



mercoledì 26 novembre 2014

SANT‘ONOFRIO “FESTA DELL’ALBERO” STUDENTI PROTAGONISTI.

(SANT‘ONOFRIO) In un clima di allegra partecipazione, gli alunni dell’istituto scolasticocomprensivo guidati dal dirigente Raffaele Vitale hanno accolto l’annuale ricorrenza della “Festa dell’Albero”.

Un’occasione importante, specie in ambito scolastico, per avvicinare in modo intelligente e partecipe i giovani ai temi della sensibilizzazione e del rispetto verso la natura e l’ambiente che li circonda.
A dare impulso all’iniziativa l’amministrazione comunale che, tramite l’assessore all’agricoltura Paolo Riga, ha curato tutti i necessari aspetti organizzativi e logistici a partire dal ritiro presso il centro vivaistico “Ariola” di Gerocarne delle piante, donate a titolo gratuito dall’azienda Calabria Verde.
La manifestazione è stata caratterizzata dalla piantumazione nei giardini della scuola media “Stanislao D’Aloe” di alcuni alberi di camelie da parte degli alunni delle classi terze.
Prevista inoltre per i prossimi giorni una significativa prosecuzione dell’iniziativa, con la piantumazione di alberi di cipresso presso il cimitero comunale.
La festa dell’albero affonda le proprie radici nella notte dei tempi.
Celebrata come “festa Lucaria” già all’epoca dei romani quando la ricorrenza cadeva il 19 luglio ed era caratterizzata da riti propiziatori che si svolgevano nelle parti nuove del bosco impiantate nei mesi precedenti.
Nell’Italia unitaria la prima festa dell’albero si svolse invece nel 1898, su iniziativa dell’allora ministro della Pubblica istruzione Guido Baccelli, e fu successivamente istituzionalizzata nel 1923 in concomitanza con l’approvazione della cosiddetta “legge forestale”.

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 26/11/2014)

SANT‘ONOFRIO “FESTA DELL’ALBERO” STUDENTI PROTAGONISTI.

(SANT‘ONOFRIO) In un clima di allegra partecipazione, gli alunni dell’istituto scolastico comprensivo guidati dal dirigente Raffaele Vitale hanno accolto l’annuale ricorrenza della “Festa dell’Albero”.

Un’occasione importante, specie in ambito scolastico, per avvicinare in modo intelligente e partecipe i giovani ai temi della sensibilizzazione e del rispetto verso la natura e l’ambiente che li circonda.
A dare impulso all’iniziativa l’amministrazione comunale che, tramite l’assessore all’agricoltura Paolo Riga, ha curato tutti i necessari aspetti organizzativi e logistici a partire dal ritiro presso il centro vivaistico “Ariola” di Gerocarne delle piante, donate a titolo gratuito dall’azienda Calabria Verde.
La manifestazione è stata caratterizzata dalla piantumazione nei giardini della scuola media “Stanislao D’Aloe” di alcuni alberi di camelie da parte degli alunni delle classi terze.
Prevista inoltre per i prossimi giorni una significativa prosecuzione dell’iniziativa, con la piantumazione di alberi di cipresso presso il cimitero comunale.
La festa dell’albero affonda le proprie radici nella notte dei tempi.
Celebrata come “festa Lucaria” già all’epoca dei romani quando la ricorrenza cadeva il 19 luglio ed era caratterizzata da riti propiziatori che si svolgevano nelle parti nuove del bosco impiantate nei mesi precedenti.
Nell’Italia unitaria la prima festa dell’albero si svolse invece nel 1898, su iniziativa dell’allora ministro della Pubblica istruzione Guido Baccelli, e fu successivamente istituzionalizzata nel 1923 in concomitanza con l’approvazione della cosiddetta “legge forestale”.

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 26/11/2014)

venerdì 21 novembre 2014

SANT‘ONOFRIO: LA PALMA DELLA CHIESA MATRICE SI E' RIFATTA... IL TRUCCO



(SANT‘ONOFRIO) Nuovo look per la palma che si trova ai piedi dell’imponente gradinata di accesso alla chiesa matrice.
Considerata uno dei simboli di Sant’Onofrio la palma da sempre accoglie con tutta la sua elegante imponenza gli automobilisti che, provenienti dallo svincolo autostradale o dai paesi limitrofi, si immettono nel centro abitato percorrendo via Badea.
Ad eseguire l’opera di ringiovanimento dell’albero attraverso una opportuna potatura e la rifertilizzazione del terreno circostante, hanno provveduto nei giorni scorsi su specifica richiesta dell'amministrazione comunale gli operai del consorzio di bonifica “Tirreno Vibonese” guidato dal presidente Domenico Piccione.
E così alle tante benemerenze degli operai idraulico-forestali del consorzio, che oltre ai compiti d’istituto con sempre maggiore frequenza si occupano della bonifica di fossi, cunette e parchi urbani dei comuni convenzionati, se ne aggiunge nel caso specifico di Sant’Onofrio un’altra dall’alto valore simbolico.
Piantata negli anni Cinquanta “nonna palma”, come la definisce Onofrio Casuscelli, vicepresidente del consorzio di bonifica, è stata nel tempo testimone silenziosa del passaggio di più generazioni di santonofresi che sempre la hanno considerata come una presenza familiare ed imprescindibile del contesto paesaggistico locale.

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 21/11/2014)

SANT‘ONOFRIO: LA PALMA DELLA CHIESA MATRICE SI E' RIFATTA... IL TRUCCO



(SANT‘ONOFRIO) Nuovo look per la palma che si trova ai piedi dell’imponente gradinata di accesso alla chiesa matrice.
Considerata uno dei simboli di Sant’Onofrio la palma da sempre accoglie con tutta la sua elegante imponenza gli automobilisti che, provenienti dallo svincolo autostradale o dai paesi limitrofi, si immettono nel centro abitato percorrendo via Badea.
Ad eseguire l’opera di ringiovanimento dell’albero attraverso una opportuna potatura e la rifertilizzazione del terreno circostante, hanno provveduto nei giorni scorsi su specifica richiesta dell'amministrazione comunale gli operai del consorzio di bonifica “Tirreno Vibonese” guidato dal presidente Domenico Piccione.
E così alle tante benemerenze degli operai idraulico-forestali del consorzio, che oltre ai compiti d’istituto con sempre maggiore frequenza si occupano della bonifica di fossi, cunette e parchi urbani dei comuni convenzionati, se ne aggiunge nel caso specifico di Sant’Onofrio un’altra dall’alto valore simbolico.
Piantata negli anni Cinquanta “nonna palma”, come la definisce Onofrio Casuscelli, vicepresidente del consorzio di bonifica, è stata nel tempo testimone silenziosa del passaggio di più generazioni di santonofresi che sempre la hanno considerata come una presenza familiare ed imprescindibile del contesto paesaggistico locale.

(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 21/11/2014)

mercoledì 19 novembre 2014

STEFANACONI: DISCARICA A STEFANACONI LA COMUNITA' COMPATTA DI "NO" AL PROGETTO

(STEFANACONI)La comunità di Stefanaconi si è ritrovata nella serata di ieri presso la sala riunioni di palazzo Carullo per partecipare ai lavori di un consiglio comunale “straordinario e aperto”.
La seduta, voluta dal sindaco Salvatore Di Sì, è servita per fare il punto su alcune problematiche che ormai da tempo preoccupano e non poco i cittadini.
Due i punti all’ordine del giorno: la paventata apertura di una discarica di rifiuti speciali ed il persistente ritardo nella messa in sicurezza della Tangenziale est che, realizzata sul costone sovrastante il centro abitato, è tuttora sottoposta al sequestro predisposto dall’autorità penale.
All’incontro erano presenti le massime autorità istituzionali nella persona del prefetto Giovanni Bruno e del presidente della Provincia Andrea Niglia.
Insieme a loro, il parroco padre Carmelo Andreacchio ed i rappresentanti delle forze politiche e sindacali e di numerose associazioni ambientaliste che, ognuno per il profilo di specifica competenza, hanno arricchito il dibattito relazionando sulla evidente nocività di un impianto di tal genere sia per l’ecosistema che per il tessuto socioeconomico del territorio.
In apertura dei lavori la presidente del consiglio comunale Daniela Maluccio ed il sindaco Di Sì hanno ripercorso i passaggi relativi alla discarica.
Una vicenda per molti versi paradossale, in quanto nessun atto amministrativo propedeutico alla sua attivazione risulta depositato al comune, alla Provincia o alla Regione.
Eppure, nonostante ciò, con il passare del tempo sono cresciute in modo esponenziale le indiscrezioni, riprese anche dalla stampa, circa l’attivismo di ben individuati soggetti incaricati di acquistare i terreni necessari ed effettuare le conseguenti verifiche di compatibilità geologica.
D’altronde, conferma ulteriore della fondatezza delle preoccupazioni si è avuta anche nel corso del dibattito. Grazie infatti alle coraggiose testimonianze di cittadini intervenuti, sono venute fuori una serie di tessere che hanno contribuito, di fronte ad un attentissimo prefetto, a ricomporre il mosaico dei movimenti “sospetti”.
Orchestrati da chi “per
conto della società Formiche srl si era già mosso in località Peducchiella a reperire le disponibilità alla vendita, da parte dei diretti proprietari, di appezzamenti di terreno per complessivi sette ettari. Un tentativo sventato, almeno per il momento, grazie alla sdegnata reazione di alcuni di questi proprietari che “una volta venuti a conoscenza delle reali finalità dell’impresa hanno preteso che i precontratti precedentemente sottoscritti venissero stracciati”.
Passando poi al punto relativo alla messa in sicurezza della Tangenziale Est, il sindaco Di Sì ha rappresentato al presidente della Provincia le “preoccupazioni diffuse nella comunità per le condizioni di pericolo costante in cui viene a trovarsi il centro abitato e con esso la strada provinciale per Vibo Valentia, già interessata da cadute di massi che ne hanno causato la ripetuta chiusura per lunghi periodi”.
Immediata la replica del presidente Niglia che, dimostrando piena conoscenza della problematica, ha ripercorso le tappe di questo “progetto disgraziato” che mosse i suoi primi passi nel 1984 con la Provincia di Catanzaro per essere successivamente ereditato dalla neonata consorella di Vibo Valentia. Un iter travagliato che ha comportato finora una “spesa complessiva superiore ai quattro milioni di euro, rivelatesi comunque assolutamente insufficiente”.
“Ad oggi - ha ribadito Niglia - oltre alla necessità di ottenere il dissequestro dell’opera, occorre reperire gli altri sei milioni e mezzo di euro che consentirebbero i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del costone soprastante e di completamento della strada”.
“Di questa somma - ha infine ricordato il presidente della Provincia - quattro milioni sono già stati reperiti attraverso i fondi comunitari Pisl, mentre per la restante parte si sta cercando di attingere ai finanziamenti destinati al tragico alluvione che colpì Vibo e frazioni nel 2006 ed allo stato non ancora spesi”.

(Raffaele Lopreiato gazzetta del Sud 19/11/2014)


IL PREFETTO INVITA I CITTADINI A REAGIRE

Lontano anni luce dal “burocratese”, come ormai è nel suo stile riconosciuto ed apprezzato, il prefetto Giovanni Bruno anche a Stefanaconi è riuscito a conquistare la “gente semplice” con un linguaggio diretto ed un approccio senza fronzoli ai problemi posti sul tappeto.
La sua presenza rassicurante è stata caratterizzata da un interloquire continuo con i cittadini che via via intervenivano nel dibattito, sempre pronto a chiarire, integrare, puntualizzare.
E riuscendo, con il suo fare partecipe ed incoraggiante, nel “miracolo” di abbattere quelle barriere che molto spesso nelle nostre realtà si frappongono tra le istituzioni che rappresentano lo stato ed i cittadini.
Ecco perché i cittadini di Stefanaconi, per nulla intimoriti da questa pur autorevole presenza, quasi facevano a gara per partecipare al dibattito e dire la loro,
regalandosi un autentico momento di democrazia partecipativa.
A percepire per primo questa atmosfera, proprio il prefetto Giovanni Bruno che non ha lesinato elogi alla comunità esortandola a “reagire ed a guardare avanti con rinnovato slancio, rendendosi protagonista attiva della propria rinascita sociale e culturale”.


STEFANACONI: DISCARICA A STEFANACONI LA COMUNITA' COMPATTA DI "NO" AL PROGETTO

(STEFANACONI)La comunità di Stefanaconi si è ritrovata nella serata di ieri presso la sala riunioni di palazzo Carullo per partecipare ai lavori di un consiglio comunale “straordinario e aperto”.
La seduta, voluta dal sindaco Salvatore Di Sì, è servita per fare il punto su alcune problematiche che ormai da tempo preoccupano e non poco i cittadini.
Due i punti all’ordine del giorno: la paventata apertura di una discarica di rifiuti speciali ed il persistente ritardo nella messa in sicurezza della Tangenziale est che, realizzata sul costone sovrastante il centro abitato, è tuttora sottoposta al sequestro predisposto dall’autorità penale.
All’incontro erano presenti le massime autorità istituzionali nella persona del prefetto Giovanni Bruno e del presidente della Provincia Andrea Niglia.
Insieme a loro, il parroco padre Carmelo Andreacchio ed i rappresentanti delle forze politiche e sindacali e di numerose associazioni ambientaliste che, ognuno per il profilo di specifica competenza, hanno arricchito il dibattito relazionando sulla evidente nocività di un impianto di tal genere sia per l’ecosistema che per il tessuto socioeconomico del territorio.
In apertura dei lavori la presidente del consiglio comunale Daniela Maluccio ed il sindaco Di Sì hanno ripercorso i passaggi relativi alla discarica.
Una vicenda per molti versi paradossale, in quanto nessun atto amministrativo propedeutico alla sua attivazione risulta depositato al comune, alla Provincia o alla Regione.
Eppure, nonostante ciò, con il passare del tempo sono cresciute in modo esponenziale le indiscrezioni, riprese anche dalla stampa, circa l’attivismo di ben individuati soggetti incaricati di acquistare i terreni necessari ed effettuare le conseguenti verifiche di compatibilità geologica.
D’altronde, conferma ulteriore della fondatezza delle preoccupazioni si è avuta anche nel corso del dibattito. Grazie infatti alle coraggiose testimonianze di cittadini intervenuti, sono venute fuori una serie di tessere che hanno contribuito, di fronte ad un attentissimo prefetto, a ricomporre il mosaico dei movimenti “sospetti”.
Orchestrati da chi “per
conto della società Formiche srl si era già mosso in località Peducchiella a reperire le disponibilità alla vendita, da parte dei diretti proprietari, di appezzamenti di terreno per complessivi sette ettari. Un tentativo sventato, almeno per il momento, grazie alla sdegnata reazione di alcuni di questi proprietari che “una volta venuti a conoscenza delle reali finalità dell’impresa hanno preteso che i precontratti precedentemente sottoscritti venissero stracciati”.
Passando poi al punto relativo alla messa in sicurezza della Tangenziale Est, il sindaco Di Sì ha rappresentato al presidente della Provincia le “preoccupazioni diffuse nella comunità per le condizioni di pericolo costante in cui viene a trovarsi il centro abitato e con esso la strada provinciale per Vibo Valentia, già interessata da cadute di massi che ne hanno causato la ripetuta chiusura per lunghi periodi”.
Immediata la replica del presidente Niglia che, dimostrando piena conoscenza della problematica, ha ripercorso le tappe di questo “progetto disgraziato” che mosse i suoi primi passi nel 1984 con la Provincia di Catanzaro per essere successivamente ereditato dalla neonata consorella di Vibo Valentia. Un iter travagliato che ha comportato finora una “spesa complessiva superiore ai quattro milioni di euro, rivelatesi comunque assolutamente insufficiente”.
“Ad oggi - ha ribadito Niglia - oltre alla necessità di ottenere il dissequestro dell’opera, occorre reperire gli altri sei milioni e mezzo di euro che consentirebbero i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del costone soprastante e di completamento della strada”.
“Di questa somma - ha infine ricordato il presidente della Provincia - quattro milioni sono già stati reperiti attraverso i fondi comunitari Pisl, mentre per la restante parte si sta cercando di attingere ai finanziamenti destinati al tragico alluvione che colpì Vibo e frazioni nel 2006 ed allo stato non ancora spesi”.

(Raffaele Lopreiato gazzetta del Sud 19/11/2014)


IL PREFETTO INVITA I CITTADINI A REAGIRE

Lontano anni luce dal “burocratese”, come ormai è nel suo stile riconosciuto ed apprezzato, il prefetto Giovanni Bruno anche a Stefanaconi è riuscito a conquistare la “gente semplice” con un linguaggio diretto ed un approccio senza fronzoli ai problemi posti sul tappeto.
La sua presenza rassicurante è stata caratterizzata da un interloquire continuo con i cittadini che via via intervenivano nel dibattito, sempre pronto a chiarire, integrare, puntualizzare.
E riuscendo, con il suo fare partecipe ed incoraggiante, nel “miracolo” di abbattere quelle barriere che molto spesso nelle nostre realtà si frappongono tra le istituzioni che rappresentano lo stato ed i cittadini.
Ecco perché i cittadini di Stefanaconi, per nulla intimoriti da questa pur autorevole presenza, quasi facevano a gara per partecipare al dibattito e dire la loro,
regalandosi un autentico momento di democrazia partecipativa.
A percepire per primo questa atmosfera, proprio il prefetto Giovanni Bruno che non ha lesinato elogi alla comunità esortandola a “reagire ed a guardare avanti con rinnovato slancio, rendendosi protagonista attiva della propria rinascita sociale e culturale”.


domenica 16 novembre 2014

SANT‘ONOFRIO: RITORNA A SANT'ONOFRIO IL TENNIS CHE CONTA.

Vincenzo Moscato e Onofrio Fusca
(SANT‘ONOFRIO) Ritorna a Sant'Onofrio il tennis che conta.
A darne notizia, Onofrio Fusca decano del tennis locale e da sempre impegnato nella diffusione di questo sport tra i giovani.
L'occasione per il ritorno sul proscenio, il primo campionato invernale regionale di tennis con la compagine santonofrese che disputerà i decisivi incontri delle prossime due giornate proprio sul campo amico di località Turchese.
E proprio sulla valenza del nuovo impianto si sofferma Fusca che in una nota, dopo aver evidenziato come lo stesso si rivelerà determinante per i "futuri successi sportivi del Tennis Club Sant'Onofrio", esprime il proprio apprezzamento per l'operato dell'ex consigliere provinciale Salvatore Di Sì che a suo tempo "fece proprio il nostro suggerimento di adattare anche per il tennis la struttura inizialmente destinata a campo di calcetto".
Riguardo all'aspetto squisitamente sportivo, Fusca mette in risalto il sorprendente risultato della prima giornata del torneo che ha visto la compagine santonofrese prevalere, dopo un incontro tiratissimo, sul blasonato team di Lamezia Terme.
Il tutto grazie allo stato di forma dimostrato dal quartetto locale, composto oltre che dallo stesso Fusca anche da Giorgio Modafferi, Nunzio Loiacono e Vincenzo Moscato.
Un risultato decisamente incoraggiante e che proietta il tennis club santonofrese verso un brillante superamento del turno se saprà dimostrare la stessa concentrazione nei prossimi due turni casalinghi previsti per questa mattina contro Catanzaro e per domenica prossima contro Soverato.
L'eventuale passaggio al turno successivo coronerebbe un anno di importanti successi conseguiti dal tennis club con due titoli regionali conquistati e con diversi atleti che hanno ben figurato in tornei nazionali. 
E proprio come riconoscimento di tutto ciò, il sodalizio sportivo ha ottenuto dal comitato centrale della F.I.T. l'incarico di organizzare proprio a Sant‘Onofrio, presso il centro di aggregazione sociale, la cerimonia finale di premiazione di tutti i vincitori dei campionati regionali a squadre ed individuali. Un evento, questo, ritenuto importantissimo per il rilancio dell’intero movimento tennistico vibonese e che sarà ripreso dall'emittente nazionale televisiva "Super Tennis".
 (Raffaele Lopreiato)

SANT‘ONOFRIO: RITORNA A SANT'ONOFRIO IL TENNIS CHE CONTA.

Vincenzo Moscato e Onofrio Fusca
(SANT‘ONOFRIO) Ritorna a Sant'Onofrio il tennis che conta.
A darne notizia, Onofrio Fusca decano del tennis locale e da sempre impegnato nella diffusione di questo sport tra i giovani.
L'occasione per il ritorno sul proscenio, il primo campionato invernale regionale di tennis con la compagine santonofrese che disputerà i decisivi incontri delle prossime due giornate proprio sul campo amico di località Turchese.
E proprio sulla valenza del nuovo impianto si sofferma Fusca che in una nota, dopo aver evidenziato come lo stesso si rivelerà determinante per i "futuri successi sportivi del Tennis Club Sant'Onofrio", esprime il proprio apprezzamento per l'operato dell'ex consigliere provinciale Salvatore Di Sì che a suo tempo "fece proprio il nostro suggerimento di adattare anche per il tennis la struttura inizialmente destinata a campo di calcetto".
Riguardo all'aspetto squisitamente sportivo, Fusca mette in risalto il sorprendente risultato della prima giornata del torneo che ha visto la compagine santonofrese prevalere, dopo un incontro tiratissimo, sul blasonato team di Lamezia Terme.
Il tutto grazie allo stato di forma dimostrato dal quartetto locale, composto oltre che dallo stesso Fusca anche da Giorgio Modafferi, Nunzio Loiacono e Vincenzo Moscato.
Un risultato decisamente incoraggiante e che proietta il tennis club santonofrese verso un brillante superamento del turno se saprà dimostrare la stessa concentrazione nei prossimi due turni casalinghi previsti per questa mattina contro Catanzaro e per domenica prossima contro Soverato.
L'eventuale passaggio al turno successivo coronerebbe un anno di importanti successi conseguiti dal tennis club con due titoli regionali conquistati e con diversi atleti che hanno ben figurato in tornei nazionali. 
E proprio come riconoscimento di tutto ciò, il sodalizio sportivo ha ottenuto dal comitato centrale della F.I.T. l'incarico di organizzare proprio a Sant‘Onofrio, presso il centro di aggregazione sociale, la cerimonia finale di premiazione di tutti i vincitori dei campionati regionali a squadre ed individuali. Un evento, questo, ritenuto importantissimo per il rilancio dell’intero movimento tennistico vibonese e che sarà ripreso dall'emittente nazionale televisiva "Super Tennis".
 (Raffaele Lopreiato)

mercoledì 12 novembre 2014

SANT‘ONOFRIO: DOPO UN ATTESA DI TRENT’ANNI IL CAMPO DI CALCETTO È REALTA



(SANT‘ONOFRIO) L'impianto sportivo polivalente di località "Turchese" potrà quanto prima essere utilizzato dagli sportivi santonofresi.
Con la recente pubblicazione di un avviso pubblico l'amministrazione comunale ha infatti avviato la procedura per l'assegnazione in gestione del campo in erba sintetica utilizzabile sia per il calcetto che per il tennis.
L'appalto in questione, al quale i soggetti interessati potranno partecipare secondo le modalità previste dal bando e facendo pervenire le relative offerte di adesione al rialzo entro le ore dodici del prossimo 24 novembre, prevede il pagamento di un canone annuo minimo di 5500 euro. 
Sempre a carico del gestore è prevista la sottoscrizione obbligatoria di due polizze assicurative con un massimale non inferiore a cinquecentomila euro a tutela di eventuale "responsabilità civile verso terzi" e "contro incendi ed atti vandalici di varia natura" che dovessero interessare l'impianto in questione.
L'assegnazione formale del campetto, la cui durata della convenzione di gestione è stata individuata in cinque anni, è prevista per il prossimo 25 novembre.
Alla gara d'appalto potranno partecipare società sportive dilettantistiche affiliate al Coni, imprese in forma singola o associata, cooperative, istituzioni scolastiche, associazioni senza scopo di lucro. 
La concessione in gestione dell'impianto polivalente consentirà finalmente il rilancio complessivo dell'area attrezzata per lo sport ed il tempo libero di località Turchese a conclusione di un "calvario" protrattosi per oltre trent'anni.
Concepito inizialmente come punto di “sosta, svago e ristoro dei numerosi turisti in transito dallo snodo autostradale e diretti verso le località delle Serre Vibonesi” il progetto, realizzato dall'amministrazione provinciale di Vibo Valentia che a sua volta lo aveva ereditato da Catanzaro, si è caratterizzato nel tempo per numerosi stop ed altrettante ripartenze.
Rivelatesi comunque sempre particolarmente onerose per le pubbliche finanze, tanto da arrivare ad un costo complessivo di realizzazione vicino al milione di euro.
Da ricordare infine che nell'ambito dell'area attrezzata è già attivo un bocciodromo coperto attualmente utilizzato e gestito dalla locale società bocciofila "Aurora".
 (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 12/11/2014)

SANT‘ONOFRIO: DOPO UN ATTESA DI TRENT’ANNI IL CAMPO DI CALCETTO È REALTA



(SANT‘ONOFRIO) L'impianto sportivo polivalente di località "Turchese" potrà quanto prima essere utilizzato dagli sportivi santonofresi.
Con la recente pubblicazione di un avviso pubblico l'amministrazione comunale ha infatti avviato la procedura per l'assegnazione in gestione del campo in erba sintetica utilizzabile sia per il calcetto che per il tennis.
L'appalto in questione, al quale i soggetti interessati potranno partecipare secondo le modalità previste dal bando e facendo pervenire le relative offerte di adesione al rialzo entro le ore dodici del prossimo 24 novembre, prevede il pagamento di un canone annuo minimo di 5500 euro. 
Sempre a carico del gestore è prevista la sottoscrizione obbligatoria di due polizze assicurative con un massimale non inferiore a cinquecentomila euro a tutela di eventuale "responsabilità civile verso terzi" e "contro incendi ed atti vandalici di varia natura" che dovessero interessare l'impianto in questione.
L'assegnazione formale del campetto, la cui durata della convenzione di gestione è stata individuata in cinque anni, è prevista per il prossimo 25 novembre.
Alla gara d'appalto potranno partecipare società sportive dilettantistiche affiliate al Coni, imprese in forma singola o associata, cooperative, istituzioni scolastiche, associazioni senza scopo di lucro. 
La concessione in gestione dell'impianto polivalente consentirà finalmente il rilancio complessivo dell'area attrezzata per lo sport ed il tempo libero di località Turchese a conclusione di un "calvario" protrattosi per oltre trent'anni.
Concepito inizialmente come punto di “sosta, svago e ristoro dei numerosi turisti in transito dallo snodo autostradale e diretti verso le località delle Serre Vibonesi” il progetto, realizzato dall'amministrazione provinciale di Vibo Valentia che a sua volta lo aveva ereditato da Catanzaro, si è caratterizzato nel tempo per numerosi stop ed altrettante ripartenze.
Rivelatesi comunque sempre particolarmente onerose per le pubbliche finanze, tanto da arrivare ad un costo complessivo di realizzazione vicino al milione di euro.
Da ricordare infine che nell'ambito dell'area attrezzata è già attivo un bocciodromo coperto attualmente utilizzato e gestito dalla locale società bocciofila "Aurora".
 (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 12/11/2014)