mercoledì 30 aprile 2014

VIBO VALENTIA: PLAUSI ALLA CORALE POLIFONICA IN-CANTO DIRETTA DAL MAESTRO RAFFAELLA RIGA DI SANT'ONOFRIO


VIBO VALENTIA: PLAUSI ALLA CORALE POLIFONICA IN-CANTO DIRETTA DAL MAESTRO RAFFAELLA RIGA DI SANT'ONOFRIO


SANT'ONOFRIO: DISCARICA, LO STOP DELLA REGIONE

(SANT‘ONOFRIO)La comunità santonofrese può definitivamente tirare un sospiro di sollievo.
L’impianto per lo stoccaggio fino a mezzo milione di rifiuti classificati dalla legislazione vigente come “pericolosi e non pericolosi” previsto in località “Vajoti”, a meno di cinque chilometri dal centro abitato, non si farà più.
A mettere definitivamente la parola fine alla paventata realizzazione della “discarica dei veleni”, come era stata subito ribattezzata dalla cittadinanza comprensibilmente allarmata, il decreto n. 3695 recentemente emanato dal Dipartimento per le politiche dell’Ambiente della Regione Calabria e trasmesso al comune di Sant’Onofrio in data 24 aprile 2014.
Di fatto l’atto amministrativo regionale, in forza del potere di “autotutela” conferito dalla legge, procede alla revoca del precedente parere favorevole di compatibilità ambientale formulato in data 12 luglio 2013 relativamente al progetto presentato dalla ditta Ecolux srl con sede in Filandari (VV).
All’origine della retromarcia da parte dei competenti uffici regionali, una serie di incongruenze e difformità dalla norma presenti nel progetto ed evidentemente sottovalutate in un primo momento.
Almeno fino a quando l’amministrazione comunale, facendosi interprete delle crescenti preoccupazioni della cittadinanza nel frattempo costituitasi in un agguerrito comitato “NO Discarica”, aveva con proprio legale di fiducia presentato ricorso innanzi al Tar Calabria ravvisando nel procedimento autorizzativo in questione diversi profili di illegittimità configurabili come “eccesso di potere”.
In particolare, l’attenzione dell’amministrazione guidata dal sindaco Tito Rodà veniva focalizzata sulla classificazione geomorfologica del sito individuato per la realizzazione dell’impianto quale “area a rischio sismico di prima categoria per come sancito dalla legge n. 64 del 2 febbraio 1974” e pertanto “assolutamente non idonea alla ubicazione di una discarica adibita alla raccolta di rifiuti pericolosi”
In tale ottica, la regione ha respinto in toto le controdeduzioni proposte dalla Ecolux che, a giustificazione della sostenibilità dell’impianto, adduceva come “circa il sessantacinque per cento dei comuni calabresi viene classificato a rischio sismico di prima categoria” e che pertanto tale considerazione non può inficiare la stringente necessità di una tale discarica finalizzata a fronteggiare la “forte criticità presente nel settore dello smaltimento dei rifiuti” nella nostra regione.
Anche la richiesta per una parziale conversione del parere finalizzata quantomeno ad una “valutazione positiva del progetto limitatamente alla raccolta dei rifiuti non pericolosi” è stata rigettata dai competenti uffici regionali, fatta salva la possibilità per la ditta interessata alla realizzazione della discarica di proporre nei tempi previsti dalla legge ricorso giurisdizionale innanzi al Tar Calabria.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 30/04/2014)

SANT'ONOFRIO: DISCARICA, LO STOP DELLA REGIONE

(SANT‘ONOFRIO)La comunità santonofrese può definitivamente tirare un sospiro di sollievo.
L’impianto per lo stoccaggio fino a mezzo milione di rifiuti classificati dalla legislazione vigente come “pericolosi e non pericolosi” previsto in località “Vajoti”, a meno di cinque chilometri dal centro abitato, non si farà più.
A mettere definitivamente la parola fine alla paventata realizzazione della “discarica dei veleni”, come era stata subito ribattezzata dalla cittadinanza comprensibilmente allarmata, il decreto n. 3695 recentemente emanato dal Dipartimento per le politiche dell’Ambiente della Regione Calabria e trasmesso al comune di Sant’Onofrio in data 24 aprile 2014.
Di fatto l’atto amministrativo regionale, in forza del potere di “autotutela” conferito dalla legge, procede alla revoca del precedente parere favorevole di compatibilità ambientale formulato in data 12 luglio 2013 relativamente al progetto presentato dalla ditta Ecolux srl con sede in Filandari (VV).
All’origine della retromarcia da parte dei competenti uffici regionali, una serie di incongruenze e difformità dalla norma presenti nel progetto ed evidentemente sottovalutate in un primo momento.
Almeno fino a quando l’amministrazione comunale, facendosi interprete delle crescenti preoccupazioni della cittadinanza nel frattempo costituitasi in un agguerrito comitato “NO Discarica”, aveva con proprio legale di fiducia presentato ricorso innanzi al Tar Calabria ravvisando nel procedimento autorizzativo in questione diversi profili di illegittimità configurabili come “eccesso di potere”.
In particolare, l’attenzione dell’amministrazione guidata dal sindaco Tito Rodà veniva focalizzata sulla classificazione geomorfologica del sito individuato per la realizzazione dell’impianto quale “area a rischio sismico di prima categoria per come sancito dalla legge n. 64 del 2 febbraio 1974” e pertanto “assolutamente non idonea alla ubicazione di una discarica adibita alla raccolta di rifiuti pericolosi”
In tale ottica, la regione ha respinto in toto le controdeduzioni proposte dalla Ecolux che, a giustificazione della sostenibilità dell’impianto, adduceva come “circa il sessantacinque per cento dei comuni calabresi viene classificato a rischio sismico di prima categoria” e che pertanto tale considerazione non può inficiare la stringente necessità di una tale discarica finalizzata a fronteggiare la “forte criticità presente nel settore dello smaltimento dei rifiuti” nella nostra regione.
Anche la richiesta per una parziale conversione del parere finalizzata quantomeno ad una “valutazione positiva del progetto limitatamente alla raccolta dei rifiuti non pericolosi” è stata rigettata dai competenti uffici regionali, fatta salva la possibilità per la ditta interessata alla realizzazione della discarica di proporre nei tempi previsti dalla legge ricorso giurisdizionale innanzi al Tar Calabria.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 30/04/2014)

sabato 19 aprile 2014

‘NDRANGHETA, PROCESSIONI “COMMISSARIATE” IN CALABRIA. LA GENTE SI RIBELLA E IL VESCOVO L’ANNULLA

Vibo Valentia - È stata annullata la processione dell’Affruntata di Sant’Onofrio perché in paese non è stata accettata di buon grado la notizia che le statue dovevano essere portate dai volontari della protezione civile. A darne notizia è il Vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo, che domani celebrerà messa a Sant’Onofrio.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d’intesa con la diocesi di Mileto, aveva deciso di commissariare le processioni dell’Affruntata di Stefanaconi e Sant’Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua.
La decisione era stata presa per evitare infiltrazioni della ‘ndrangheta nei due eventi religiosi. Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche hanno l’assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le statue. Quest’anno tra i nomi di coloro che dovevano portare le statue, decisi attraverso un sorteggio, c’era anche una persona ritenuta vicina ad ambienti della criminalità.
Al termine della riunione era stato deciso che le statue sarebbero state portate dai volontari della Protezione civile. L’obiettivo della decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia era «offrire alla comunità una maggiore serenità e purificare certi atteggiamenti per ricondurli ad una religiosità genuina», aveva detto il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, lo stesso che poi ha deciso di annullare la processione dopo i mugugni della gente.
La cosca dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere assoluto sulla gestione dell’Affruntata, secondo quanto risulta dall’inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata “Romanzo Criminale” contro le cosche della `ndrangheta del vibonese. A Stefanaconi, la mattina del giorno di Pasqua, si svolge la processione de “l’Affruntata”, la sacra rappresentazione della rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione.
Nella processione c’è la statua di San Giovanni che, nell’ immaginario collettivo della criminalità organizzata e nella ricostruzione degli inquirenti, simboleggia la «detenzione del potere mafioso». Il boss Fortunato Patania, ritenuto a capo dell’omonima cosca, ucciso nel settembre del 2011 nella faida tra cosche della ‘ndrangheta vibonesi, avrebbe sempre finanziato la processione, decidendo chi erano coloro che dovevano portare a spalle la statua di San Giovanni che appunto rappresentava il potere dell’organizzazione criminale.
La Dda di Catanzaro ha raccolto i filmati delle processioni del 2009 e del 2010 dalle quali si evince che le nuove leve ed i vertici della cosca avevano il «potere assoluto - sostengono i magistrati - sul trasporto della statua di San Giovanni».
«Grazie ai volontari della Protezione civile - aveva spiegato monsignor Renzo - si garantisce il normale svolgimento del rito, che non deve essere un momento di spettacolo fine a se stesso ma un’occasione di riflessione e preghiera».
La decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica «rappresenta un provvedimento preventivo - aveva affermato il vescovo - che è stato eseguito di comune accordo con la Diocesi. D’altronde questa decisione va proprio nella direzione intrapresa dalla nostra Diocesi di evitare la presenza di situazioni che nulla hanno a che fare con la religione e la celebrazione dei suoi riti». Monsignor Renzo aveva riferito che si potrebbe anche pensare ad una «soluzione interna, vale a dire affidare il porto delle statue ai componenti delle parrocchie».

© Riproduzione riservata      http://www.ilsecoloxix.it/

‘NDRANGHETA, PROCESSIONI “COMMISSARIATE” IN CALABRIA. LA GENTE SI RIBELLA E IL VESCOVO L’ANNULLA

Vibo Valentia - È stata annullata la processione dell’Affruntata di Sant’Onofrio perché in paese non è stata accettata di buon grado la notizia che le statue dovevano essere portate dai volontari della protezione civile. A darne notizia è il Vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo, che domani celebrerà messa a Sant’Onofrio.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d’intesa con la diocesi di Mileto, aveva deciso di commissariare le processioni dell’Affruntata di Stefanaconi e Sant’Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua.
La decisione era stata presa per evitare infiltrazioni della ‘ndrangheta nei due eventi religiosi. Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche hanno l’assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le statue. Quest’anno tra i nomi di coloro che dovevano portare le statue, decisi attraverso un sorteggio, c’era anche una persona ritenuta vicina ad ambienti della criminalità.
Al termine della riunione era stato deciso che le statue sarebbero state portate dai volontari della Protezione civile. L’obiettivo della decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia era «offrire alla comunità una maggiore serenità e purificare certi atteggiamenti per ricondurli ad una religiosità genuina», aveva detto il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, lo stesso che poi ha deciso di annullare la processione dopo i mugugni della gente.
La cosca dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere assoluto sulla gestione dell’Affruntata, secondo quanto risulta dall’inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata “Romanzo Criminale” contro le cosche della `ndrangheta del vibonese. A Stefanaconi, la mattina del giorno di Pasqua, si svolge la processione de “l’Affruntata”, la sacra rappresentazione della rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione.
Nella processione c’è la statua di San Giovanni che, nell’ immaginario collettivo della criminalità organizzata e nella ricostruzione degli inquirenti, simboleggia la «detenzione del potere mafioso». Il boss Fortunato Patania, ritenuto a capo dell’omonima cosca, ucciso nel settembre del 2011 nella faida tra cosche della ‘ndrangheta vibonesi, avrebbe sempre finanziato la processione, decidendo chi erano coloro che dovevano portare a spalle la statua di San Giovanni che appunto rappresentava il potere dell’organizzazione criminale.
La Dda di Catanzaro ha raccolto i filmati delle processioni del 2009 e del 2010 dalle quali si evince che le nuove leve ed i vertici della cosca avevano il «potere assoluto - sostengono i magistrati - sul trasporto della statua di San Giovanni».
«Grazie ai volontari della Protezione civile - aveva spiegato monsignor Renzo - si garantisce il normale svolgimento del rito, che non deve essere un momento di spettacolo fine a se stesso ma un’occasione di riflessione e preghiera».
La decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica «rappresenta un provvedimento preventivo - aveva affermato il vescovo - che è stato eseguito di comune accordo con la Diocesi. D’altronde questa decisione va proprio nella direzione intrapresa dalla nostra Diocesi di evitare la presenza di situazioni che nulla hanno a che fare con la religione e la celebrazione dei suoi riti». Monsignor Renzo aveva riferito che si potrebbe anche pensare ad una «soluzione interna, vale a dire affidare il porto delle statue ai componenti delle parrocchie».

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'NDRANGHETA, AFFRUNTATA COMMISSARIATA A SANT'ONOFRIO E STEFANACONI

(ANSA) - VIBO VALENTIA, 19 APR - Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la Diocesi di Mileto, ha deciso di commissariare le processioni dell'Affruntata di Stefanaconi e Sant'Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua. La decisione è stata presa per evitare infiltrazioni della 'ndrangheta nei due eventi religiosi. Al termine della riunione è stato deciso che le statue saranno portate dai volontari della Protezione civile


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'NDRANGHETA, AFFRUNTATA COMMISSARIATA A SANT'ONOFRIO E STEFANACONI
La decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la diocesi di Mileto. Le statue saranno portate dalla Protezione civile

VIBO VALENTIA Il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la diocesi di Mileto, ha deciso di commissariare le processioni dell'Affruntata di Stefanaconi e Sant'Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua. La decisione - secondo quanto riporta stamane il Quotidiano della Calabria - è stata presa per evitare infiltrazioni della 'ndrangheta nei due eventi religiosi.
Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche
della 'ndrangheta avevano l'assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le statue.
Quest'anno tra i nomi di coloro che dovevano portare le statue, decisi attraverso un sorteggio, c'era anche una persona ritenuta vicina ad ambienti della criminalità e quindi si è deciso di convocare una apposita riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per decidere sul da farsi. Al termine della riunione è stato deciso che le statue saranno portate dai volontari della Protezione civile.
La cosca di 'ndrangheta dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere assoluto sulla gestione dell'Affruntata, la tradizione processione che si svolge la mattina della domenica di Pasqua. È quanto emerge dall'inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata 'Romanzo Criminale' contro le cosche della 'ndrangheta del vibonese. A Stefanaconi, la mattina del giorno di Pasqua, si svolge la processione de 'l'Affruntata', la sacra rappresentazione della rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione. Nella processione c'è la statua di San Giovanni che, nell'immaginario collettivo della criminalità organizzata e nella ricostruzione degli inquirenti, simboleggia la «detenzione del potere mafioso». Il boss Fortunato Patania, ritenuto a capo dell'omonima cosca, ucciso nel settembre del 2011 nella faida tra cosche della 'ndrangheta vibonesi, avrebbe sempre finanziato la processione, decidendo chi erano coloro che dovevano portare a spalle la statua di San Giovanni che appunto rappresentava il potere dell'organizzazione criminale.
La Dda di Catanzaro ha raccolto i filmati delle processioni del 2009 e del 2010 dalle quali si evince che le nuove leve ed i vertici della cosca avevano il «potere assoluto - sostengono i magistrati - sul trasporto della statua di San Giovanni».                                        http://www.corrieredellacalabria.it/

'NDRANGHETA, AFFRUNTATA COMMISSARIATA A SANT'ONOFRIO E STEFANACONI

(ANSA) - VIBO VALENTIA, 19 APR - Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la Diocesi di Mileto, ha deciso di commissariare le processioni dell'Affruntata di Stefanaconi e Sant'Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua. La decisione è stata presa per evitare infiltrazioni della 'ndrangheta nei due eventi religiosi. Al termine della riunione è stato deciso che le statue saranno portate dai volontari della Protezione civile


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'NDRANGHETA, AFFRUNTATA COMMISSARIATA A SANT'ONOFRIO E STEFANACONI
La decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la diocesi di Mileto. Le statue saranno portate dalla Protezione civile

VIBO VALENTIA Il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d'intesa con la diocesi di Mileto, ha deciso di commissariare le processioni dell'Affruntata di Stefanaconi e Sant'Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la mattina della domenica di Pasqua. La decisione - secondo quanto riporta stamane il Quotidiano della Calabria - è stata presa per evitare infiltrazioni della 'ndrangheta nei due eventi religiosi.
Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche
della 'ndrangheta avevano l'assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le statue.
Quest'anno tra i nomi di coloro che dovevano portare le statue, decisi attraverso un sorteggio, c'era anche una persona ritenuta vicina ad ambienti della criminalità e quindi si è deciso di convocare una apposita riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per decidere sul da farsi. Al termine della riunione è stato deciso che le statue saranno portate dai volontari della Protezione civile.
La cosca di 'ndrangheta dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere assoluto sulla gestione dell'Affruntata, la tradizione processione che si svolge la mattina della domenica di Pasqua. È quanto emerge dall'inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata 'Romanzo Criminale' contro le cosche della 'ndrangheta del vibonese. A Stefanaconi, la mattina del giorno di Pasqua, si svolge la processione de 'l'Affruntata', la sacra rappresentazione della rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione. Nella processione c'è la statua di San Giovanni che, nell'immaginario collettivo della criminalità organizzata e nella ricostruzione degli inquirenti, simboleggia la «detenzione del potere mafioso». Il boss Fortunato Patania, ritenuto a capo dell'omonima cosca, ucciso nel settembre del 2011 nella faida tra cosche della 'ndrangheta vibonesi, avrebbe sempre finanziato la processione, decidendo chi erano coloro che dovevano portare a spalle la statua di San Giovanni che appunto rappresentava il potere dell'organizzazione criminale.
La Dda di Catanzaro ha raccolto i filmati delle processioni del 2009 e del 2010 dalle quali si evince che le nuove leve ed i vertici della cosca avevano il «potere assoluto - sostengono i magistrati - sul trasporto della statua di San Giovanni».                                        http://www.corrieredellacalabria.it/

SANT'ONOFRIO: ALBUM ULTIMA CENA E CHIAMATA DELLA MADONNA












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