Vibo
Valentia - È stata annullata la processione dell’Affruntata di Sant’Onofrio
perché in paese non è stata accettata di buon grado la notizia che le statue
dovevano essere portate dai volontari della protezione civile. A darne notizia
è il Vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo, che domani celebrerà messa a
Sant’Onofrio.
Il
comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia, d’intesa con la
diocesi di Mileto, aveva deciso di commissariare le processioni
dell’Affruntata di Stefanaconi e Sant’Onofrio, nel vibonese, che si svolgono la
mattina della domenica di Pasqua.
La
decisione era stata presa per evitare infiltrazioni della ‘ndrangheta nei due
eventi religiosi. Già in passato era emerso che gli esponenti delle cosche
hanno l’assoluto controllo delle processioni, decidendo chi doveva portare le
statue. Quest’anno tra i nomi di coloro che dovevano portare le statue, decisi
attraverso un sorteggio, c’era anche una persona ritenuta vicina ad ambienti
della criminalità.
Al
termine della riunione era stato deciso che le statue sarebbero state portate
dai volontari della Protezione civile. L’obiettivo della decisione del
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia era
«offrire alla comunità una maggiore serenità e purificare certi atteggiamenti
per ricondurli ad una religiosità genuina», aveva detto il vescovo di
Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, lo stesso che poi ha deciso di
annullare la processione dopo i mugugni della gente.
La
cosca dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere
assoluto sulla gestione dell’Affruntata, secondo quanto risulta dall’inchiesta
della Dda di Catanzaro chiamata “Romanzo Criminale” contro le cosche
della `ndrangheta del vibonese. A Stefanaconi, la mattina del giorno di Pasqua,
si svolge la processione de “l’Affruntata”, la sacra rappresentazione della
rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione.
Nella
processione c’è la statua di San Giovanni che, nell’ immaginario
collettivo della criminalità organizzata e nella ricostruzione degli
inquirenti, simboleggia la «detenzione del potere mafioso». Il boss
Fortunato Patania, ritenuto a capo dell’omonima cosca, ucciso nel settembre del
2011 nella faida tra cosche della ‘ndrangheta vibonesi, avrebbe sempre
finanziato la processione, decidendo chi erano coloro che dovevano portare a
spalle la statua di San Giovanni che appunto rappresentava il potere
dell’organizzazione criminale.
La
Dda di Catanzaro ha raccolto i filmati delle processioni del 2009 e del
2010 dalle quali si evince che le nuove leve ed i vertici della cosca avevano
il «potere assoluto - sostengono i magistrati - sul trasporto della statua di
San Giovanni».
«Grazie
ai volontari della Protezione civile - aveva spiegato monsignor Renzo - si
garantisce il normale svolgimento del rito, che non deve essere un momento di
spettacolo fine a se stesso ma un’occasione di riflessione e preghiera».
La
decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
«rappresenta un provvedimento preventivo - aveva affermato il vescovo - che è
stato eseguito di comune accordo con la Diocesi. D’altronde questa
decisione va proprio nella direzione intrapresa dalla nostra Diocesi di evitare
la presenza di situazioni che nulla hanno a che fare con la religione e la
celebrazione dei suoi riti». Monsignor Renzo aveva riferito che si potrebbe
anche pensare ad una «soluzione interna, vale a dire affidare il porto delle
statue ai componenti delle parrocchie».
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