SANTONOFRESI NEL MONDO


LA VOCE DI SANT’ONOFRIO – OTTOBRE 2006

Inaugurato un imponente mosaico artistico in occasione de “La Festa del Ritorno”
IN ONORE DEI SANTONOFRESI E CALABRESI NEL MONDO
Gli apprezzamenti di Mons. Cortese per l’iniziativa de LA VOCE

Mons. Domenico Cortese benedice il Mosaico
Come in tutti i paesi della Calabria, anche a Sant’Onofrio il periodo estivo coincide da sempre con il ritorno di centinaia di famiglie di emigrati.
Santonofresi provenienti da ogni parte del mondo che, costretti a cercare altrove lavoro e sicurezza sociale, sentono comunque ancora forte il richiamo dei luoghi della loro infanzia e dei loro affetti più cari.
In loro onore, LA VOCE di Sant’Onofrio, in collaborazione con il Consultore per l’Emigrazione Gianni Profiti, ha organizzato lo scorso mese di agosto, la “Festa del Ritorno”, con lo scopo dichiarato di “Condividere con i Santonofresi di tutto il mondo il gusto dello stare insieme, riscoprendo le comuni radici ed esaltando l’amore per la nostra Terra”.
Sentimenti fatti propri dalla Comunità che, nella sua interezza, ha voluto partecipare alle diverse iniziative in programma.
Particolarmente ricca di intensità emotiva si è rivelata la solenne celebrazione eucaristica che, presieduta da mons. Domenico Cortese, Vescovo della Diocesi, ha registrato la partecipazione di tantissimi emigrati e la presenza di numerose autorità istituzionali, tra cui il Presidente ed il vice Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Ottavio Bruni e Paolo Barbieri, il Presidente del Consiglio Comunale, Clemente Messina, il giornalista Pino Nano.
A seguire, l’inaugurazione, sulla facciata del campanile della Chiesa Madre, di un pregevole mosaico in ceramica dedicato “Ai Santonofresi e Calabresi nel Mondo”, commissionato da “LA VOCE” e realizzato dall’artista vibonese Franco Vitetta.
A farsi interprete dei sentimenti di tutti, mons. Cortese che, nel corso della sua omelia, dopo aver ricordato la sua personale esperienza di figlio di emigrati, non ha lesinato lodi per l’iniziativa, esaltando “il meritorio lavoro di recupero della memoria collettiva coerentemente portato avanti, in questi anni, dal periodico LA VOCE e dalla Sant’Onofrio Tradizioni. Ogni Comunità dovrebbe sentire forte l’imperativo di celebrare giornate come questa, ed in tutte le piazze dei nostri paesi al monumento ai caduti dovrebbe essere affiancata una stele in ricordo del sacrificio dei tanti padri, fratelli e figli costretti ad emigrare. Grande è stato il contributo degli emigrati meridionali, con le loro rimesse, allo sviluppo economico e sociale dell’Italia. Una storia, la loro - ha concluso mons. Cortese - fatta di grandi sacrifici e sofferenze, che non merita di andare perduta, ma dovrebbe invece costituire materia di approfondito studio per le nuove generazioni”.
Particolarmente apprezzato, nel prosieguo dei festeggiamenti, anche lo spettacolo del gruppo musicale “A Quartara”.
Un “amarcord” che, all’insegna della riproposizione del repertorio migliore della tradizione folklorica calabrese, si è rivelato particolarmente suggestivo, in un clima di crescente e coinvolgente partecipazione popolare.


In occasione de “La Festa del Ritorno”, numerosi attestati di apprezzamento per l’iniziativa sono giunte in Redazione. Quello che segue è il messaggio, fattoci pervenire via e-mail da Toronto, di Palma e Biagio Virdò, che insieme a tutti gli altri nostri affezionati amici e lettori sentiamo il dovere di ringraziare!
Cari Amici de LA VOCE,
abbiamo ricevuto l'invito per “La Festa del Ritorno”, un appuntamento di grande importanza per l’intera Comunità Santonofrese.
Il ritorno merita di essere celebrato non solo da chi ha la fortuna di tornare nella propria terra, ma anche da coloro che hanno l'opportunità di rivedere chi ritorna ed essere sempre pronti e disponibili ad aprire le porte di casa e le porte del cuore.
Chi ritorna vuole riabbracciare familiari ed amici; rivedere la casetta che lo ha visto nascere e crescere; ritornare nei campi dove ha trascorso giornate di duro lavoro.
Ritornare è anche toccare con le proprie mani gli alberi d'ulivo piantati prima di partire e ormai cresciuti e maturati a misura d'uomo.
Ritornare è risentire il rintocco delle campane, che si era cristallizzato nella mente, e rimasto quasi immutabile nel tempo. 
Pur essendo impossibilitati a presenziare all’avvenimento, considerateci comunque tra di voi con la mente ed il cuore. Grazie!


Mosaico dedicato ai Santonofresi e Calabresi nel Mondo


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