(SANT'ONOFRIO) Sembra assumere sempre più i
caratteri di una resa dei conti definitiva la "bagarre politica"
scoppiata all'interno del gruppo dirigente dell'Udc, partito che esprime a
Sant'Onofrio anche il sindaco e parte dei componenti della giunta comunale.
E così la paventata rottura,
materializzatasi già qualche mese fa al momento del congresso cittadino e poi
scongiurata solo in extremis grazie alla preziosa mediazione di tutti i
maggiorenti dello scudocrociato presenti per l‘occasione (Tassone,
Trematerra, Stillitani e Bruni), prende
ora nuovamente corpo.
Il Congresso sezionale UDC |
A dare fuoco alle polveri,
nei giorni scorsi, il segretario Antonino Pezzo che, a nome del direttivo
sezionale, prendeva “le distanze” dalla decisione della giunta guidata dal
sindaco Tito Rodà di procedere alla sostituzione del tecnico comunale, ormai
prossimo alla pensione, con la nomina di due geometri a "scavalco" in
quanto già in servizio nei comuni di Filadelfia e Sorianello.
Una scelta questa che, a
sentire il direttivo Udc, non avrebbe consentito la "partecipazione dei
professionisti locali" e, soprattutto, non avrebbe favorito
"opportunità lavorative per i colleghi più giovani".
Queste motivazioni vengono
ora definite “pretestuose” dagli assessori comunali dello scudocrociato che,
con una nota, rilevano come il loro
segretario abbia "perso l'ennesima occasione per stare in silenzio".
Addesi - Pronestì |
Per Nicola Addesi e
Salvatore Pronestì, infatti, non è "l'Udc a dissociarsi dall'azione
amministrativa della giunta” ma, al contrario, è “la stessa che non si
riconosce nei comportamenti irresponsabili del segretario Pezzo".
Sulla base di queste
considerazioni sorge spontaneo ai due amministratori chiedersi se a
"suscitare una reazione così grave e forte del segretario, tanto da
indurlo ad uscire dal proprio letargo", non sia stata forse la “mancata
candidatura dello stesso a primo cittadino o il diniego della sua nomina a capo
dell'ufficio tecnico".
Una nomina che - continuano
Addesi e Pronestì - Pezzo avrebbe fortemente desiderato tanto da essersi
"raccomandato con alcuni uomini del partito".
Toni forti, quindi, quelli
usati dai due amministratori che, dopo aver ribadito come l'amministrazione
Rodà non è “portatrice di interessi personali", ricordano come “in più
occasioni il sindaco aveva avuto modo di spiegare le ragioni del ricorso ai due
tecnici a scavalco” .
“Per fortuna - concludono i
due assessori - l'intervento del segretario, originato da qualche speranza
spropositata, è stato criticato dai vertici provinciali dell'Udc ai quali è già
stato chiesto di prendere gli opportuni provvedimenti sanzionatori per come
previsto dallo statuto del partito".
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02-12-2012)
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