(SANT‘ONOFRIO) Conquistata la
guida del comune praticamente senza colpo ferire, non essendo a suo tempo in
grado le forze del centrosinistra che facevano capo al Pd di formare una lista
ed avendo come unica “competitor” la cosiddetta “lista dei pompieri” composta
per lo più da appartenenti al corpo dei Vigili del Fuoco, l’amministrazione
Rodà si è caratterizzata in questi primi tre anni di vita per una serie di
schermaglie, contrapposizioni e rotture tutte interne alla stessa coalizione di
maggioranza.
Nel tempo si è infatti
consumata dapprima la rottura con l’Udc, passata nei ranghi dell’“opposizione
costruttiva” e, a seguire, con quella parte di Forza Italia che si riconosceva
nel defenestrato vicesindaco Onofrio Fusca.
Ciò non ha comunque impedito al
sindaco Rodà di continuare, in una condizione di apparente tranquillità, ad
esercitare il suo mandato.
Con i consiglieri rimasti
fedeli che, oltre a garantirgli la maggioranza, si ricompattavano e,
abbandonate le diverse sigle di appartenenza nel centrodestra confluivano tutti
insieme in Forza Italia.
Una operazione politica
apprezzata dai vertici provinciali del partito di Berlusconi tanto da premiare
lo stesso Tito Rodà con la nomina a vice presidente del partito.
A rompere però le classiche
uova nel paniere la recente costituzione, in concomitanza con le elezioni
europee, del club cittadino “Forza Silvio” guidato dal presidente Filippo
Trimboli.
Nel club, oltre a nuovi
iscritti e simpatizzanti, trovava spazio anche quella componente dei
berluscones mai stata in particolare sintonia con il sindaco Rodà e
rappresentata in consiglio comunale dall’ex vicesindaco Onofrio Fusca, che
coglieva l’occasione per riaccreditarsi come capogruppo consiliare di Forza
Italia.
Ruolo comunque mai
ufficialmente riconosciuto dal sindaco e dalla sua maggioranza.
Una situazione di non facile
gestione quella venutasi così a creare e che certo preannunciava nuove
turbolenze, con le prime avvisaglie manifestatesi già in campagna elettorale,
con le parti in causa che pur identificandosi nello stesso partito agivano da
separati in casa.
A fare esplodere ulteriormente
le polveri, la presa di posizione in queste ultime ore di Filippo Trimboli che
in una nota denuncia la volontà in occasione dell’ultimo consiglio comunale,
poi sospeso e rinviato ad oggi a partire dalle ore 19.00, di “epurare dalla
commissione elettorale un consigliere che ha avuto il torto di dire la sua in
contrasto con il sindaco”.
Una manovra secondo Trimboli
non rispettosa della norma e sventata grazie anche alla pronta sollecitazione
sulla vicenda del prefetto di Vibo Valentia.
Da lì la contromossa della
maggioranza che, resasi conto del “madornale errore tentava maldestramente di
correre ai ripari inventandosi la farsa delle dimissioni” di cinque componenti
della commissione elettorale.
Un atteggiamento, questo, che
per il responsabile del club Forza Silvio “prende in giro il consiglio e le
istituzioni” così come ben ha rappresentato il capogruppo Fusca nel suo
intervento mettendo in evidenza “l’imbarazzo a discutere per ore di un argomento
così ridicolo mentre i cittadini sono alle prese con mille problemi ignorati da
questa amministrazione che vive in un mondo tutto suo”
(Raffaele Lopreiato Gazzetta
del Sud 15/07/2014)
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