(SANT‘ONOFRIO) Anche l'amministrazione comunale scende in campo contro la paventata
attivazione di una discarica di rifiuti in località "Vajoti".
Un
sito, lo ricordiamo, dal perimetro di quarantamila metri quadrati dove, qualora
autorizzato, potrà essere conferito fino a quasi mezzo milione di rifiuti, tra
cui anche quelli identificati dalla normativa in materia come
"pericolosi".

E
così, venti giorni dopo l'iniziativa politica della locale sezione dell’Udc,
che attraverso un'interrogazione urgente presentata dal proprio gruppo
consiliare chiedeva delucidazioni sullo stato della pratica il cui avvio risale
addirittura a circa due anni fa, la formale presa di posizione dell'esecutivo
guidato dal sindaco Tito Rodà conferisce autorevolezza al dibattito in atto su
un problema che non poche preoccupazioni ed apprensioni sta ingenerando nella
comunità da quando la notizia è divenuta di pubblico dominio.

Molti
sono anche quelli che si chiedono quali effettivi ritorni economici in termini
di entrate garantite alla casse pubbliche e di conseguenza quali sgravi per gli
utenti deriveranno dalla discarica che, appare giusto ricordarlo, oltre a
compromettere irrimediabilmente l’oasi naturalistica di località
"Vajoti" peggiorerà in modo significativo la qualità della vita di
chi, risiedendo o lavorando nell’area circostante, si ritroverà a dover
convivere quotidianamente con il traffico in entrata ed in uscita di decine di
mezzi pesanti adibiti al trasporto dei rifiuti.
L'auspicio
condiviso è che anche nei prossimi giorni l'attenzione rimanga alta, anche
attraverso la promozione di iniziative da parte delle forze politiche, sociali
e culturali presenti sul territorio e con il necessario coinvolgimento
istituzionale dell'amministrazione comunale finalizzate ad un approfondimento
del confronto che favorisca il coinvolgimento diretto dei cittadini ed
arricchisca le loro conoscenze su questa delicata problematica.
(Raffaele
Lopreiato Gazzetta del Sud 10/11/2013)
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