(Sant'Onofrio) Settembre e' ormai alle porte ma sul fronte asilo nidocomunale nessuna novità.
Nonostante in occasione dell'incontro in municipio con una delegazione di genitori il sindaco Tito Roda' aveva provveduto a rassicurare gli stessi sulla "puntuale riapertura ai primi di settembre della struttura" indipendentemente dalle modalità di gestione adottate e che avrebbero potuto continuare a fare capo al comune o, molto più probabilmente, ad una cooperativa di personale specializzato in servizi di assistenza all'infanzia, nulla ad oggi si intuisce sulle reali intenzioni dell'amministrazione Roda'.
Certo, sull'albo pretorio online dell'ente nessun bando o avviso per la concessione ai privati dell'asilo nido risulta ad oggi essere stato pubblicato.
Ne' tranquillizza sulle sorti finali dell'asilo l'avvenuto trasferimento presso gli uffici comunali, ben prima della pausa estiva, delle ormai ex cinque educatrici d'infanzia che per oltre un trentennio avevano lodevolmente svolto questa delicata mansione.
Naturalmente, questo stato di cose non tranquillizza affatto le famiglie dei trentacinque bambini che lo scorso anno risultavano iscritti presso la struttura di via Melissandra.
Molti genitori, infatti, subendo la fase di stallo che si è venuta a determinare, si trovano in questi giorni di fronte ad un rebus di difficile soluzione: da un lato, prestando fede alle reiterate rassicurazioni verbali di sindaco e amministratori, confidano ancora fiduciosi su un positivo epilogo della vicenda; dall'altro si rendono conto che il trascorrere inesorabile dei giorni riduce sempre più la possibilità di trasferire, in alternativa, i propri figli presso altre strutture dove le liste di iscrizione si stanno sempre più completando.
A ciò va aggiunto il problema delle assegnatarie dei finanziamenti per l'avviamento di servizi educativi per l'infanzia.
Si tratta di sette giovani ragazze disoccupate che proprio per svolgere attività integrative e domiciliari di quelle svolte dall'asilo nido comunale avevano partecipato ad un bando regionale ottenendo per il biennio un contributo individuale complessivo di 20mila euro.
Appare evidente come la mancata riapertura in qualsiasi forma dell'asilo nido comunale rischia di pregiudicare, venendo a mancare uno dei presupposti essenziali del bando di partecipazione, la possibilità per le stesse di realizzare i progetti già approvati e con essi di dare concretezza alle loro legittime aspettative lavorative.
(Raffaele Lopreiato)