La mistica Natuzza Evolo |
Nel terzo
anniversario della sua scomparsa migliaia di fedeli si sono ritrovati a
Paravati per pregare sulla tomba della mamma spirituale
La gente in preghiera, il cielo
luminoso di Paravati con qualche spruzzata di grigio, la sera con le luci
fioche del paese immerso interamente per tutta la giornata nel ricordo di
Natuzza Evolo nel terzo anniversario della sua morte.
Infine, la santa messa, che è stata
celebrata nel pomeriggio sul sagrato della costruendo santuario mariano “Cuore
Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, con la testimonianza offerta ai presenti
dal vescovo della diocesi di Rossano Cariati monsignor Santo Marcianò: «Ho incontrato Natuzza più
volte – ha detto il presule nel corso della sua omelia – e attraverso di lei il
Signore ha parlato alla mia vita».
E poi le parole del vescovo
della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo che sono risuonate
con la consueta forza di sempre nella spianata popolata di pellegrini. «Oggi è
una giornata speciale – ha detto il pastore della Chiesa miletese, rivolto ai
fedeli – perché si festeggiano tutti i santi del paradiso e tra questi vediamo
e gioiamo per mamma Natuzza».
Fortunata Evolo, scomparsa, all’età
di 85 anni, alle prime luci dell’alba del primo novembre 2009, a tre anni dalla
morte, è stata ricordata così. Un ricordo accompagnato anche da tante piccole e
grandi storie personali, fatte di umane debolezze, di inquietudini dell’anima,
di dolori impossibili da sopportare e che solo la sua presenza e le sue parole
sono riusciti a lenire.
Ieri per tutta la giornata in
migliaia hanno raggiunto Paravati,sin dalle prime ore del mattino, per pregare
davanti alla tomba della mistica con le stimmate: giovani, anziani e intere
comitive di pellegrini provenienti da ogni angolo d’Italia. Federica di Cosenza
è stata tra le prime a entrare ieri mattina nella piccola cappella che custodisce
le spoglie della Messaggera della Madonna. «Mamma Natuzza – ci ha detto – non l’ho
mai conosciuta, l’ho vista una sola volta da lontano circa quindici anni fa
durante la festa che si svolge durante il mese di maggio. Ma la sua presenza
l’ho sempre avvertita, specie dopo che ho dovuto subire un delicato intervento chirurgico,
al quale io all’inizio non ne volevo di che sapere di sottopormi.
Una volta mi è venuta anche in
sogno e mi ha chiesto di avere pazienza
e fede perché tutto prima o poi si sarebbe risolto in modo positivo. E oggi io
sono qui – ha concluso Federica – per qualche minuto di raccoglimento sulla sua
tomba ma soprattutto per dire grazie a mamma Natuzza per tutto quello che ha
fatto con le sue preghiere per l’umanità intera e soprattutto per noi calabresi
che tra tante cose negative almeno abbiamo avuto mamma Natuzza la fortuna di
avere in mezzo a noi una figura come lei». L’accesso alla tomba di mamma Natuzza
è stato poi interrotto durante i momenti di preghiera e nel corso della santa
messa concelebrata da monsignor Renzo e monsignor Marciano, insieme a numerosi
sacerdoti. Il pellegrinaggio alla piccola cappella che custodisce le spoglie
della mistica è poi ripreso fino a tarda sera in un clima di compostezza e di grande
partecipazione.
Intanto, sono terminate da qualche
giorno le operazioni di rivestimento finale, con pannelli di rame, della cupola
centrale del santuario mariano in fase di realizzazione: il grande sogno di mamma
Natuzza.
Vincenzo Varone - Gazzetta del Sud 2-11-2012
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