sabato 22 ottobre 2011

UN PICCOLO SPIRAGLIO NEL DRAMMA DEGLI OPERAI RIMASTI SENZA LAVORO

Ieri l’atteso vertice istituzionale convocato dal sindaco Tito Rodà
UN PICCOLO SPIRAGLIO NEL DRAMMA DEGLI OPERAI RIMASTI SENZA LAVORO
La Regione sta pensando a un reimpiego nella raccolta differenziata


Una delegazione di operai
(SANT’ONOFRIO) Dimostrando grande sensibilità e nel contempo di aver pienamente compreso le drammatiche ragioni degli operai ex Eurocoop, che dallo scorso lunedì occupano il campanile della chiesa matrice per richiamare in modo plateale l’attenzione dell’opinione pubblica sulla loro cronica condizione di “senzalavoro”, le istituzioni accolgono l’invito dell’amministrazione comunale e si presentano quasi al gran completo per un confronto a tutto campo.
A ricevere il sen. Bevilacqua, i consiglieri regionali Bruni e Grillo, l’assessore provinciale Fera, i segretari provinciali dell’Udc Massara e del Pdl Grillo nella sala consiliare comunale, il sindaco Tito Rodà con buona parte della giunta ed il segretario provinciale dello Slai Cobas Nazzareno Piperno, accompagnato da una delegazione di lavoratori in lotta.
E proprio sui volti di quest’ultimi, tra loro anche
uno degli occupanti il campanile che ha momentaneamente abbandonato la “postazione”, si legge tutta l’amarezza per una situazione che li vede loro malgrado protagonisti ed al momento senza apparenti vie d’uscita.
Il sen. Bevilacqua, il sindaco Rodà, l'on. Bruni e l'ass. Fera
Balza subito agli occhi anche la totale assenza all’incontro dei tanti familiari e amici che in questi lunghi giorni di occupazione sono stati al fianco dei lavoratori, forse volontariamente tenuti lontano in questa occasione per non acuire ulteriormente tensioni e rabbia non del tutto sopiti.
Apre il confronto il sindaco Rodà che nel ribadire la “piena solidarietà umana oltre che istituzionale ai lavoratori”, evidenzia ancora una volta le gravi difficoltà in cui versano le casse comunali ricordando che nei pochi mesi dall’insediamento ad oggi “la giunta ha dovuto stilare più piani di rientro per fare fronte a debiti per oltre un milione di euro causati da vecchi mutui, spese legali per liti giudiziarie pregresse, rate in scadenza di forniture per servizi essenziali”.
“Conseguenza di ciò - rimarca il sindaco - l’impossibilità assoluta dell’ente, pena il dissesto, di compartecipare con propri fondi a qualunque progetto di ricollocazione a lavoro”.
Le tappe salienti della “via crucis”  degli operai vengono riproste dal sindacalista Piperno che dopo aver stigmatizzato il “comportamento bulgaro della commissione straordinaria allorquando decise di internalizzare il servizio comunale di raccolta dei rifiuti”, non nasconde il proprio rammarico per la “mancata concretizzazione del progetto che prevedeva la costituzione di un consorzio su base provinciale per la gestione del servizio di raccolta differenziata”.
Sulla “necessità di creare un tavolo permanente di confronto, coinvolgendo la prefettura” punta il sen. Bevilacqua e con lui concorda il consigliere regionale Grillo, che ricorda il “progetto finalizzato all’occupazione attualmente in fase di predisposizione ”, anche se lo stesso “diverrà operativo solo nei primi mesi del nuovo anno”.
Come sempre diretto l’on. Bruni, che nel suo intervento non nasconde le “difficoltà del momento che non favoriscono la creazione di nuovo lavoro” ma nel contempo apre uno spiraglio concreto, agganciando le sorti degli otto operai santonofresi  a quelle dei 164 disoccupati vibonesi per i quali “proprio in queste ore la Regione sta assumendo le relative decisioni, valutando l’ipotesi di utilizzare per il loro reimpiego almeno parte dei fondi destinati alla raccolta differenziata e finora inutilizzati”.  
Propositivo anche l’intervento dell’assessore Fera, che manifesta la disponibilità della Provincia a “compartecipare ad un progetto su base ampia che coniughi le emergenze ambientali (rifiuti) con quelle sociali (occupazione)” e per tale ragione “capace di inserirsi in un percorso privilegiato ai fini dell’attrazione delle necessarie risorse finanziarie comunitarie”.
                        (Raffaele Lopreiato) 

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