Il Sindaco Sergio Rizzo |
(MAIERATO) Il sindaco Sergio Rizzo non nasconde la propria soddisfazione per un “obiettivo fortemente voluto e pienamente centrato grazie all’impegno dell’amministrazione comunale che ha saputo elaborare una proposta progettuale seria, credibile e sostenibile”.
D’altronde, l’importo del finanziamento ottenuto nell’ambito della programmazione predisposta per i Pisl (Progetti integrati di sviluppo locale) è di quelli che fanno ben sperare per il rilancio socioeconomico dell’intero territorio.
A comunicare l’avvenuta erogazione della cospicua somma di un milione e 165mila euro che potranno, al termine dei necessari adempimenti burocratici, essere utilizzati per la realizzazione del “Percorso storico-naturalistico, centro ricovero animali selvatici e parco per la tutela della biodiversità nell’area protetta dell’oasi dell’Angitola” è stato, in concomitanza con l’ufficializzazione dei progetti approvati, l’assessore regionale alla Programmazione comunitaria Giacomo Mancini.
Il progetto rientra nell’ambito della programmazione disposta con il Pisl denominato “Vibo giardino sul mare”, finanziato per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro e per il quale, fa ancora sapere l’assessore Mancini, sarà a breve “stipulato il relativo accordo di programmazione negoziata tra Regione Calabria e comune capofila”.
Il progetto in questione è stato elaborato dal comune di Maierato in partnership con sezione provinciale del Wwf, gruppo scout “Zona dei Normanni”, Arci pesca di Pizzo, Università “La Tuscia” di Viterbo e Istituto superiore di sanità.
Molteplici gli obiettivi che l’amministrazione Rizzo intende concretizzare una volta realizzati gli interventi previsti.
Tra questi, il rilancio del turismo naturalistico e culturale che proprio nell’oasi dell’Angitola, pienamente integrata nel contesto del Parco delle Serre, trova già oggi il suo principale punto di forza sul territorio provinciale.
Se la domanda attuale si attesta sui cinquemila visitatori annui, la domanda finale una volta realizzato il progetto dovrebbe implementarsi con una crescita esponenziale di ulteriori
tremila unità all’anno, puntando in particolare sull’aspetto didattico e formativo delle proposte che verranno messe in campo.Anche la funzione di assistenza e ricovero degli animali selvatici feriti o debilitati verrà fortemente potenziata contestualmente all’attivazione di un centro specialistico di ricerca faunistica e di educazione ambientale.
Riguardo alle infrastrutture che necessariamente dovranno supportare il progetto, è prevista inizialmente la riqualificazione degli stabili già esistenti e che attualmente versano in condizioni di degrado, che dal punto di vista energetico saranno resi completamente autosufficienti attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 30 Kw.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 23/10/2012)
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