Carissimi,
la Riserva Provinciale della Payunia si trova circa 200 km al Sud di Malargüe, nella cosiddetta Patagonia mendocina, oltre mila chilometri al Sud Ovest di Buenos Aires. Si tratta di uno dei paessaggi piú strani, suggestivi e belli dell'Argentina. Quasi mezzo millioni di ettari, ove ci sono oltre duemila vulcani, di cui 838 sono i piu' grandi e stanno perfettamente identificati e distinsi con nome e numero. E' la terza regione del mondo con maggior densitá di vulcani (ci sono 10,6 vulcani per 100 km quadri), dopo la isola di Lanzarote e la penisola di Kamchatka.
Geologicamente nuova, la zona ha vulcani che hanno fatto eruzione oltre un millioni di anni fa, ma pure alcuni sono relativamente nuovi con attivita' registrata in epoca post colombina. Ci sono vulcani di ogni classe, come grandi strattovoulcani del tipo vesuviano come il Payún Liso (Payún o Payén vuol dire del colore del rame o rossastro) e il Nevado; la grande caldera del Payún Matru; centinaia di vulcani del tipo stromboliani come il Santa María e la zona di Los Volcanes; si possono guardare per terra i grandi flussi di lava ed anche i campi delle bombe di lava; altipiani coperti di lapilli detti Pampas Negras e tunneli di lava. Resti di terribili eruzioni idromagmatiche (quando il magma che sale verso la superficie trova una fonte di acqua, come una nappa, una laguna o proprio un ghiacciaio, fatto che diventa una eruzione "tranquilla" in una una tremenda esplosione che libera un inferno di gas, vapore e lava incandescente a distanze incredibili), come il vulcano Carapacho o il Malacara, uno dei due unici vulcani nel mondo nel quale si può entrare a piedi fino il profondo interiore.
Insomma, questa formazione di retro arco (l’arco sarebbe la Cordigliera delle Ande e l’ante arco sarebbe la cintura di fuoco del Pacifico) è veramente l’entrata ad un altro mondo, apparso 80 millioni di anni fa e lavorato per i secoli dei secoli dalla natura. Dicono che è proprio magico fare la gita per la Payunia in una notte di plenilunio, con il cielo sereno. Sarà la prossima volta.
Un abbraccio dal profondo Sud del mondo, José R. Maragó
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