domenica 17 febbraio 2013

SANT’ONOFRIO: BUFERA UDC, IN TRE SI AUTOSOSPENDONO


Il Sindaco Rodà
 SANT’ONOFRIO. Il sindaco Tito Rodà, l’assessore Nicola Addesi e l’ex presidente della sezione cittadina del partito Rosario Arcella hanno comunicato di essersi autosospesi dall’Udc. Il gesto si pone come segno di rottura nei confronti del segretario cittadino Antonino Pezzo. Quest’ultimo, nei giorni scorsi, aveva chiesto al sindaco una verifica politica dopo che l’assessore Salvatore Pronestì aveva deciso di lasciare il partito per approdare nel Pdl, accennando anche alla necessità di un nuovo impulso per tirare fuosi il paese dalla stagnazione in cui si troverebbe. Rodà risponde in modo duro, prendendo le distanze dalla segreteria cittadina e ribadendo, in modo implicito, l’inopportunità di una verifica.
Rodà, Addesi e Arcella hanno reso noto di volersi collocare, da indipendenti, all’interno della coalizione di centrodestra. «Il segretario cittadino dell’Udc di Sant’Onofrio non perde l’occasione – c o n t raccano Rodà, Addesi e Arcella – di stare zitto e di attaccare a livello personale e non politico l’amministrazione. Le sue dichiarazioni sono censurabili sotto molteplici profili e, di politico, hanno ben poco. Le sue uscite a gamba tesa, improntate solo a offendere e mai a costruire, sono state numerose.
Addesi e Pronestì
D’altronde i suoi attacchi sono frutto – secondo i tre autosospesi – di un represso risentimento dovuto alla sua mancata candidatura a sindaco, negata dallo stesso partito di cui oggi fa parte. La valutazione sull’operato di questa amministrazione spetta ai cittadini, che vedono ogni giorno il reale impegno che la compagine del sindaco Rodà esercita seppur nelle mille difficoltà finanziarie, e non solo, ereditate dalle precedenti  amministrazioni e denunciate fin da subito. Tutto ciò ci spinge ad andare ancora avanti e a confermare la nostra piena fiducia e stima all’attuale esecutivo. Infatti, il segretario, farebbe bene a studiare lo statuto del partito, e a dimettersi. Visto e considerato che da parecchi mesi a questa parte noi denunciamo, non pubblicamente ma all’interno degli organi di partito provinciali e regionali, l’inadeguatezza politica del segretario Pezzo, confermata anche da soggetti autorevoli appartenenti a questo partito, e, sopportando anche che soggetti autorevoli appartenenti allo stesso partito pubblicamente dicano di lavorare per sfiduciare l’amministrazione, non ci rimane che di auto sospenderci dal partito con nostro grosso rammarico collocandoci da indipendenti nella compagine del centro destra. Infine, sui requisiti morali e sulla coerenza politica e sul cosiddetto salto della quaglia e cambio di casacca attribuito all’avvocato Pronestì, farebbe bene a tacere e a ricordare il suo passato politico in diversi partiti di destra e sinistra. Con ciò intendiamo chiudere – concludono il documento Rodà, Addesi e Arcella – con una promessa che facciamo a noi stessi e ai cittadini, di occuparci, come sempre, del ruolo che i cittadini stessi ci hanno demandato perché per noi al centro di tutto c’è solo il bene comune». 

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