Il Sindaco Rodà |
SANT’ONOFRIO. Il sindaco Tito Rodà, l’assessore Nicola
Addesi e l’ex presidente della sezione cittadina del partito Rosario Arcella
hanno comunicato di essersi autosospesi dall’Udc. Il gesto si pone come segno
di rottura nei confronti del segretario cittadino Antonino Pezzo. Quest’ultimo,
nei giorni scorsi, aveva chiesto al sindaco una verifica politica dopo che
l’assessore Salvatore Pronestì aveva deciso di lasciare il partito per
approdare nel Pdl, accennando anche alla necessità di un nuovo impulso per
tirare fuosi il paese dalla stagnazione in cui si troverebbe. Rodà risponde in
modo duro, prendendo le distanze dalla segreteria cittadina e ribadendo, in
modo implicito, l’inopportunità di una verifica.
Rodà, Addesi e Arcella hanno reso noto di volersi collocare,
da indipendenti, all’interno della coalizione di centrodestra. «Il segretario
cittadino dell’Udc di Sant’Onofrio non perde l’occasione – c o n t raccano Rodà,
Addesi e Arcella – di stare zitto e di attaccare a livello personale e non
politico l’amministrazione. Le sue dichiarazioni sono censurabili sotto
molteplici profili e, di politico, hanno ben poco. Le sue uscite a gamba tesa,
improntate solo a offendere e mai a costruire, sono state numerose.
Addesi e Pronestì |
D’altronde i suoi attacchi sono frutto – secondo i tre
autosospesi – di un represso risentimento dovuto alla sua mancata candidatura a
sindaco, negata dallo stesso partito di cui oggi fa parte. La valutazione sull’operato
di questa amministrazione spetta ai cittadini, che vedono ogni giorno il reale impegno
che la compagine del sindaco Rodà esercita seppur nelle mille difficoltà
finanziarie, e non solo, ereditate dalle precedenti amministrazioni e denunciate fin da subito.
Tutto ciò ci spinge ad andare ancora avanti e a confermare la nostra piena
fiducia e stima all’attuale esecutivo. Infatti, il segretario, farebbe bene a
studiare lo statuto del partito, e a dimettersi. Visto e considerato che da
parecchi mesi a questa parte noi denunciamo, non pubblicamente ma all’interno degli
organi di partito provinciali e regionali, l’inadeguatezza politica del
segretario Pezzo, confermata anche da soggetti autorevoli appartenenti a questo
partito, e, sopportando anche che soggetti autorevoli appartenenti allo stesso
partito pubblicamente dicano di lavorare per sfiduciare l’amministrazione, non ci
rimane che di auto sospenderci dal partito con nostro grosso rammarico
collocandoci da indipendenti nella compagine del centro destra. Infine, sui
requisiti morali e sulla coerenza politica e sul cosiddetto salto della quaglia
e cambio di casacca attribuito all’avvocato Pronestì, farebbe bene a tacere e a
ricordare il suo passato politico in diversi partiti di destra e sinistra. Con ciò
intendiamo chiudere – concludono il documento Rodà, Addesi e Arcella – con una promessa
che facciamo a noi stessi e ai cittadini, di occuparci, come sempre, del ruolo
che i cittadini stessi ci hanno demandato perché per noi al centro di tutto c’è
solo il bene comune».
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