(STEFANACONI) Il
comitato "NO Antenna", forte del crescente consenso grazie alle
adesioni che hanno ormai superato la quota di milletrecento cittadini
sottoscrittori, batte un altro colpo.
A
focalizzare l'attenzione del presidente Raffaele Arcella, in questa
occasione, l'amministrazione comunale destinataria di un'articolata
quanto dura diffida relativamente a presunte omissioni nel procedimento
che riguarda la paventata installazione da parte della Wind di
un'antenna di telefonia mobile alta 25 metri e ricadente in un'area ad
elevato rischio di dissesto idrogeologico ed a ridosso del centro
abitato.
Una
presa di posizione, peraltro, quella del comitato civico che nei fatti
sembra incrinare la proficua collaborazione che finora aveva
caratterizzato i rapporti con l'amministrazione Di Sì nella gestione
della spinosa vicenda.
Alla
base dello "sconcerto" manifestato dal presidente Arcella la
constatazione che su un'"area immediatamente sottostante un'altra posta
sotto sequestro dalla Procura della Repubblica per rischio serio ed
attuale di frane per il centro abitato" non era "nemmeno immaginabile -
da parte di comune e genio civile - prendere in considerazione una
richiesta di qualsivoglia intervento edilizio".
Da
qui la reiterata richiesta agli uffici comunali competenti con
conseguente diffida a "voler disporre con la massima urgenza il
sequestro cautelativo e la delimitazione dell'area interessata per
evitare la prosecuzione dei lavori".
Contestualmente, il rappresentante del comitato cittadino invita l'amministrazione comunale
a "denunciare la Wind per le incongruenze rilevate nella procedura
autorizzatoria ed a informare opportunamente il prefetto di Vibo
Valentia di questa vicenda che evidenzia gravi illegalità e tante zone
d'ombra che lo stesso sindaco ha avuto modo di accertare ma non ha
ancora denunciato".
Arcella
invita altresì il sindaco di Stefanaconi a "trasferire tutti gli atti
al procuratore della Repubblica di Vibo Valentia che al momento è
l'unico ad avere competenza su quest'area posta da lui stesso sotto
sequestro".
(Raffaele Lopreiato)
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