(SANT‘ONOFRIO) In
attesa di una presa di posizione ufficiale dell’amministrazione comunale, che a
quanto pare non dovrebbe tardare, cresce la preoccupazione nell’opinione
pubblica cittadina per la paventata
realizzazione di una discarica adibita alla raccolta di rifiuti “pericolosi e
non pericolosi” nella località “Tozza Palombara” ricadente nel perimetro della
più vasta area che si snoda lungo la provinciale per Vazzano ed è meglio
conosciuta come “Vajoti”.
A tenere alta l’attenzione
sulla delicata vicenda, per il momento, la decisa azione di denuncia politica
portata avanti dal locale gruppo dirigente dell’Udc.
E così, dopo la
presentazione da parte del gruppo consiliare dello scudocrociato di una “Interrogazione
urgente a risposta scritta” con la quale oltre alla convocazione di un
consiglio comunale aperto si chiede al sindaco Tito Rodà ed al presidente del
consiglio Salvatore Pronestì “quali azioni si intendono porre in essere per
evitare la realizzazione dell’opera”, è di queste ultime ore l’affissione di un
manifesto pubblico che sotto il titolo “Chiarezza, chiarezza, chiarezza” porta
a conoscenza dei cittadini lo stato dell’arte della spinosa vicenda.
L’iniziativa
politica in effetti sembra avere sortito l’effetto sperato.
Nei tanti
capannelli domenicali che si sono formati l’argomento discarica l’ha fatta da
padrone.
Con in tanti a
chiedersi “perchè la notizia è diventata di pubblico dominio nella fase
terminale della procedura amministrativa, quando ormai appare difficilissimo
porvi rimedio senza incorrere in pesanti richieste di risarcimento danni da
parte dell’azienda proponente”?
Molte anche le
perplessità manifestate sull’impatto che la maxi discarica avrebbe in “un’area
finora caratterizzata da una macchia boschiva stupenda ed incontaminata”, senza
parlare della paura ingenerata dal “devastante effetto ambientale e sanitario
che il conferimento di quasi mezzo milioni di metri cubi di rifiuti ad alto
tasso inquinante avrebbe non solo su Sant’Onofrio ma su tutti i paesi del
circondario”.
Né contribuisce
certo a rasserenare gli animi l’approfondimento sui cosiddetti “rifiuti
pericolosi” che andrebbero ad essere conferiti in località “Vajoti”.
A tal proposito
basta consultare la Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10.12.2010 nella quale è
stato pubblicato il D.L. n. 205/2010 ad oggetto “Disposizioni di attuazione
della direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del
19.11.2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”.
Ciò in quanto
proprio alla raccolta di queste tipologie di rifiuti inserite nel cosiddetto “Allegato
D” dell’atto normativo fa riferimento l’iter autorizzativo della discarica in
questione.
E proprio
scorrendo le venti voci che compongono questo “Allegato D” si viene a
conoscenza che tra le tipologie previste sono anche compresi: “rifiuti
derivanti da trattamento fisico o chimico di minerali; rifiuti della
lavorazione di pelli e pellicce; rifiuti della raffinazione del petrolio,
purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone; rifiuti
dei processi chimici inorganici e organici; pitture, vernici, smalti, adesivi e
inchiostri di stampa; oli esauriti e residui di combustibili liquidi; rifiuti
delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente
da siti contaminati; rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario;
rifiuti urbani inclusi i rifiuti della raccolta differenziata”.
(Raffaele
Lopreiato Gazzetta del Sud 28/10/2013)
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