|
Suor Dulia |
Carissimi fratelli e sorelle,piccoli e grandi presenti e non presenti,
vorrei iniziare col ringraziare Dio, per il dono della vocazione alla vita consacrata, per la mia famiglia che sempre mi ha accompagnata con il rispetto e la preghiera nella mia scelta di vita, per il dono della mia famiglia religiosa del Cenacolo Domenicano che ha fiducia in me, per il tempo che mi ha dato di poter vivere con voi, lavorando insieme per il Regno di Dio e per testimoniare la Carità con la vita, sforzandoci a non limitarci con le sole parole, ma con i fatti e nella verità.
Gesù non ha avuto una vita facile e così anch’io, come tutti, non ho avuto sempre discese, ma a volte molte salite faticose, però sempre superabili con l’aiuto di Dio.
Vorrei, per questo, chiedere scusa per le volte che ho sbagliato; io ho cercato di fare quello che le mie capacità mi consentivano, così chiedo scusa se a volte la difficoltà della lingua italiana non mi ha consentito di esprimere al meglio il mio pensiero.
Chissà quante volte non mi sono espressa bene e, di conseguenza, capita male.
Mi fa piacere vedervi tutti insieme, in questa celebrazione eucaristica, perché è questo il senso di una vera parrocchia anche se ci sono diversi gruppi che si occupano delle diverse attività parrocchiali, lo scopo di ogni gruppo deve essere quello di formare la comunità parrocchiale, altrimenti il gruppo resta chiuso in se stesso, ed è negativo.
Il Papa ci sta incoraggiando ad uscire dalle nostre chiusure per andare incontro ai nostri fratelli, ed io voglio augurare a tutti indistintamente di essere sempre porte aperte, comunicativi con gli altri, di voi io porto tutto, un pezzettino della storia di ciascuno di voi, perché ho vissuto ogni momento con voi, siano stati essi momenti di gioia e dolore, di sofferenza e fatica, di malattia e di morte, di divisione e unione, di conflitto e di pace, di preghiera e di comunione, per una pizza insieme.
Le strade sono tante e diverse, ma il traguardo uguale per ciascuno: è il Signore Gesù, verso il cuore di Dio.
I bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti, gli anziani e gli ammalati, tutti voi mi avete aiutata a crescere e maturare nella mia vita in tutte le dimensioni; io spero di avervi aiutati ad incontrare Gesù Vivo e risorto.
La vita della parrocchia è molto articolata e il rischio delle divisioni è dietro la porta, il parroco è l’unico che può aiutare voi ad evitare questo rischio.
A proposito di questo, voglio dire grazie a don Franco, per la sua pazienza e fiducia verso di me, gli auguro di non scoraggiarsi davanti alle sfide che si presentano ogni giorno, come del resto è nella vita di ogni famiglia di questa nostra comunità parrocchiale.
Il mio grazie va anche a don Maurizio Raniti per essersi fidato di me e per avermi dato la possibilità di collaborare con lui nelle attività parrocchiali quando sono arrivata a S. Onofrio. Grazie
A don Antonio Mazzeo, per avere sostenuto e accompagnato le nostre iniziative per il bene della nostra comunità parrocchiale.
Loro hanno guidato la parrocchia nel tempo che ha preceduto questo in cui, oggi, si conclude il mio servizio a S. Onofrio.
Grazie ad Antonio e ad Agostino perché abbiamo condiviso il nostro essere nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa.
Un grazie infinito va a don Fortunato Figliano per la sua disponibilità nell’accompagnarmi: nella mia vita spirituale e religiosa ho sentito in te la presenza di Gesù a fianco a me. Hai saputo ascoltarmi, capirmi, aiutarmi a fare discernimento nella mia vita.
Io in cambio voglio metterti sotto il manto della Vergine Maria, Regina del Santo Rosario e prometto di pregare per te quotidianamente perché come Congregazione del Cenacolo Domenicano abbiamo il compito di fare un’ora di adorazione ogni giorno per la fedeltà di tutti i sacerdoti.
Un grazie forte va a tutti i miei collaboratori nei diversi gruppi ed a coloro che mi sostituivano nelle attività perché senza di loro e senza Dio non avrei concluso niente in mezzo a voi.
Grazie al “gruppo degli Anziani” perché da loro ho ricevuto tutto. Stare con loro, da lunedì a venerdì, nella preghiera del Rosario mi è stato di aiuto.
Questo mi aiuterà a servire le mie consorelle a Genova, dove sono stata destinata.
Grazie al “gruppo del Giovedì” perché con loro e la formazione cattolica abbiamo fatto un cammino di crescita spirituale, fraterna e di amicizia.
A loro dico di continuare con lo stesso entusiasmo, perché la formazione è permanente: così sarete sempre pronti per servire il Signore e la comunità parrocchiale, con decoro e solennità.
Grazie al “gruppo del Sabato” con cui condividevamo la Parola di Dio, con voi ci siamo preparati a vivere meglio la Domenica Giorno del Signore.
Continuate avanti nella preghiera, nella riflessione e nella condivisione della Parola di Dio.
Grazie alle Catechiste perché insieme abbiamo cercato di preparare e formare cristianamente i nostri ragazzi perché fossero pronti, il meglio possibile, a ricevere i sacramenti.
A questo punto permettetemi di ringraziare il gruppo di ragazzi del catechismo con cui per sei anni abbiamo percorso un cammino di formazione insieme.
Li ho visti crescere e fra di noi si è creato un rapporto di amicizia e di fiducia fino ad oggi. Accompagnerò con la mia preghiera il mio secondo gruppo di bambini del catechismo, perché si preparino bene a ricevere il sacramento della Cresima.
Grazie ai miei giovani dell’Oratorio, perché in me hanno visto e sentito un punto di riferimento, ma io non ho fatto altro che volerli bene, ammirarli, pregare per loro ed ESSERCI.
Mi ha sempre stupito il loro animo, la loro voglia di fare, il loro desiderio di stare insieme. Coraggio!!!
Insieme in un solo corpo come ci insegna Gesù: solo così potete essere la benedizione nella nostra comunità.
Grazie al “gruppo del Coro” perché quando sono arrivata loro mi hanno accolto e inserito nel loro gruppo che poi, io, per impegni comunitari ho dovuto lasciare.
Grazie ai componenti del “gruppo del Rinnovamento” perché mi hanno fatto capire, con la loro presenza nel Cenacolo ogni lunedì, che si può percorrere un cammino spirituale costante, fondamentale per la crescita della fede, lodando e benedicendo Gesù.
Grazie alle Famiglie che hanno collaborato con noi al progetto educativo dei nostri bambini in Guatemala e Honduras perché grazie a loro oggi aiutiamo 40 bambini che non avevano la possibilità di studiare. Suor Osiris rimane come punto di riferimento per la continuazione di questo servizio.
Grazie al Banco Alimentare ed ai ragazzi e adulti della raccolta di alimenti per l’aiuto che in questi anni hanno dato al Cenacolo, perché con i pacchi degli alimenti abbiamo potuto aiutare tante famiglie bisognose e continuerete ancora a farlo.
Diverse famiglie discretamente mi hanno sempre portato alimenti a casa, che poi li distribuivamo a chi ne aveva bisogno.
Ogni volta che ho chiesto il vostro aiuto, me lo avete sempre dato.
Vi chiedo, inoltre, di pregare per i nostri fratelli carcerati perché sono vicini a noi.
Loro sono persone come noi, che hanno bisogno di misericordia e dell’amore di Dio.
Grazie alla Caritas Diocesana ed insieme al Rinnovamento nello Spirito ho avuto la possibilità di andare incontro a loro, ogni lunedì, presso il carcere di Vibo ed ho capito che Gesù vuole operare andando alla ricerca della sua creatura perduta.
Un grazie in amicizia va alle persone che nel periodo che sono stata qui hanno prestato servizio nell’Amministrazione Comunale per il buon funzionamento sociale e politico a beneficio del paese.
Qui ho ricevuto la Cittadinanza Italiana e ringrazio chi si è impegnato per agevolare questo tramite.
Ringrazio la Redazione de “La Voce di Sant’Onofrio” perché sempre è stata presente e disponibile nelle nostre attività parrocchiali ed ha promosso le nostre iniziative.
Grazie Angeli Custodi perché nel momento del bisogno sono stati sempre disponibili.
Infine grazie Amici miei presenti qui in questa celebrazione, a Pino per la sua vera e sincera amicizia che in questi anni mi ha dimostrato, alla Confraternita, ai chierichetti, alle suore delle diverse Congregazioni presenti nella Diocesi, a coloro che rappresentano il Consiglio Religioso Diocesano, del quale facevo parte, grazie alla comunità parrocchiale tutta, a voi che ci siete e coloro che non ci sono più.
Porto nel mio cuore una comunità viva, accogliente, attenta, generosa, disponibile e capace di operare nel bene.
SUOR DULIA