(SANT‘ONOFRIO) L’amministrazione
comunale rompe finalmente la regola del silenzio che finora si era imposta e,
nel caso specifico, interviene sulla vicenda relativa alla paventata
privatizzazione dell’asilo nido.
E’ un
intervento duro, diretto, quello del sindaco Tito Rodà che rintuzza le accuse
in questi ultimi giorni piovutegli addosso dai principali partiti di opposizione
i cui segretari, a suo dire, non fanno altro che “seminare zizzania e false
affermazioni tra la gente”.
Un
atteggiamento, quello che Rodà ascrive ai rappresentanti politici avversari,
che era pur lecito aspettarsi da “due nemici che diventano amici per
raggiungere i propri obiettivi”.
“Meno male -
liquida comunque l’argomento il sindaco - che i due rappresentano solo un
piccolo seguito di persone legate tra di loro da interessi personali”.
Entrando nel
vivo dell’argomento, Rodà rovescia le accuse del segretario Udc Antonino Pezzo,
definito “seminatore di falsità”, ricordando che “nessuno ha mai parlato di
chiusura dell’asilo nido” e che le “maestre in quanto dipendenti comunali non
rischiano nessuna mobilità o licenziamento”.
Riguardo poi
alla decisione che a breve potrebbe essere assunta il primo cittadino dopo aver
ribadito che la “professionalità delle maestre è riconosciuta”, chiarisce che
occorre “scegliere se esternalizzare l’asilo nido o chiudere gli uffici
comunali” spiegando altresì che “esternalizzare significa non svendere l’asilo
ma salvarlo ottimizzando i costi e mantenendo la stessa qualità grazie anche al
contributo che verrà erogato dalla Regione”.
“D’altronde -
liquida la pratica Udc il sindaco - Pezzo, già allontanato dopo pochi mesi dall’amministrazione
Stinà, prenda coscienza che non bisogna parlare a sproposito e che rappresenta
solo un piccolo gruppo di seguaci malati di protagonismo e capaci di seminare
solo distruzione”.
Riguardo poi al
Partito Democratico, il sindaco ricorda il loro “anno e mezzo di guida del
paese prima che venissero commissariati”.
Un periodo non
particolarmente felice per la comunità, secondo Rodà, che a tal proposito
annota “gli incarichi politici, le variazioni ai progetti di cimitero, piazza
Umberto I e scalinata della chiesa madre spendendo ulteriori soldi, l’aver
adibito il sito storico del Cao a discarica pubblica”.
Riguardo alle
polemiche scaturite dalla estromissione degli esponenti Pd dal recente incontro
in municipio, il sindaco ricorda al segretario Giuseppe Ruffa di “non aver mai
convocato una riunione” ma di essersi
solo reso “disponibile ad incontrare una delegazione di genitori per
chiarimenti richiesti dagli stessi”.
In conclusione,
dopo aver ribadito che la sua amministrazione può dare “lezioni di stile e
correttezza”, Rodà sfida l’opposizione ad un confronto pubblico “fino ad oggi
mai richiesto”.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud)
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