SANT’ONOFRIO.
«Da comune capofila nel 2007, per la provincia di Vibo Valentia,
nel progettare e mettere in pratica il metodo della raccolta differenziata, a
ultimo della classe»: è quanto denuncia Peppe Ruffa, coordinatore del circolo cittadino
del Pd. Mentre in tutta la Calabria l’emergenza rifiuti vive uno delle sue fasi
più acute, i democratici lamentano criticità che potrebbero essere gestite con
maggiore attenzione da parte del Comune. Secondo il circolo del Pd, la raccolta
differenziata è, anzi, «una farsa». Il
Pd ha puntato, in particolare, i suoi riflettori sul deposito temporaneo di
località Cao. Questa piazzola, tra l’altro avrebbe già esaurito la sua funzione,
visto che, dal mese di luglio del 2011, sono stati completati i lavori per la
realizzazione del Centro di raccolta a supporto della differenziata, costato
100mila euro.
«Con
i lavori ultimati il 22 giugno 2011, a oltre un anno e mezzo di distanza, viene
ancora utilizzato – sottolinea il Pd – per il deposito temporaneo della
differenziata l’area certamente non adeguata mente attrezzata di località Cao.
Nel domandarsi le motivazioni di un così lungo ritardo nell’uso effettivo della
struttura, decidiamo – aggiunge il coordinatore del Pd – di verificare in che
condizioni si trovi. Scopriamo che in effetti essa viene utilizzata abusivamente
come deposito della spazzatura non differenziata, anche in questo caso al di
fuori dei cassoni, che con meraviglia invece restano vuoti. Tante sono le
segnalazioni dei cittadini che lamentano cattivi odori e rischi ambientali.
A
questo punto non ci bastano le
rassicurazioni generiche del sindaco. Questi episodi minano la già labile anima
della raccolta differenziata. I cittadini compiono sforzi per organizzarsi in
funzione di questo modo civile di raccogliere i rifiuti, ma ancora oggi il
processo iniziato nel 2007 di rendere il nostro paese pulito, rispettoso dell’ambiente
e con una incidenza della Tarsu minore sulle tasche dei cittadini non solo non è
stato migliorato, ma probabilmente l’attuale amministrazione non ne ha capito
il senso».
(Gazzetta del Sud 28/01/2013)
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