SANT’ONOFRIO.
«Una spedizione punitiva in piena regola». A denunciare l’accaduto ai
carabinieri è stato Vincenzo Galati, 56 anni,di Sant’Onofrio, ausiliario in servizio
al Tribunale di Vibo Valentia.
L’uomo,
secondo quanto riferito, è stato aggredito ieri pomeriggio poco dopo le 14 in
via Gioacchino Cugliari a Sant’Onofrio, proprio mentre si accingeva ad aprire
l’autolavaggio che gestisce insieme ai figli.
Secondo
quanto raccontato da Galati ai militari della stazione di Sant’Onofrio in
presenza del suo legale (avv. Francesco Rombolà) la vittima sarebbe stata
colpita ripetutamente a bastonate alla testa e in diverse parti del corpo da tre
persone, scese da un’auto,che indossavano una tuta bianca «simile a quella dei
militari del ris» e con il volto semicoperto.
Portata
a termine la spedizione punitiva i tre si sono prontamente dileguati lasciando
a terra e in un lago di sangue Vincenzo Galati.
L’uomo
è stato soccorso da passanti e da alcuni familiari che hanno immediatamente
allertato il 118. Arrivato all’ospedale di Vibo Valentia il ferito è stato
affidato alle cure dei sanitari del pronto soccorso che subito hanno proposto
un ricovero agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria che, tuttavia, il paziente
ha rifiutato. In ogni caso le sue condizioni non destano preoccupazioni, i
medici, infatti, lo hanno dichiarato guaribile in quindici giorni. Sulla
vicenda ora indagano i carabinieri i quali avrebbero già individuato, secondo
quanto emerso, il responsabile principale dell’aggressione, tale C. L. 39 anni
anche lui di Sant’Onofrio.
L’aggressione,
secondo quanto ipotizzato, si inquadra nelle controversie che da tempo esistono
tra il Galati e una famiglia residente nella via relativamente a disagi
provocati
dall’autolavaggio. Non è un caso che ieri la spedizione punitiva sia scattata mentre la vittima stava per aprire l’autolavaggio. Iniziativa che gli aggressori, evidentemente, volevano bloccare. In precedenza tra i componenti delle due famiglie si è sfiorata la tragedia.
dall’autolavaggio. Non è un caso che ieri la spedizione punitiva sia scattata mentre la vittima stava per aprire l’autolavaggio. Iniziativa che gli aggressori, evidentemente, volevano bloccare. In precedenza tra i componenti delle due famiglie si è sfiorata la tragedia.
Nicola
Lopreiato, Gazzetta del Sud 21/08/2012
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