Don Salvatore Santaguida e il Vescovo mons. Luigi Renzo |
(STEFANACONI)
Don Salvatore Santaguida, da 18 anni parroco di Stefanaconi, molto probabilmente
rimarrà al suo posto. La notizia è trapelata ieri, alla vigilia
dell’insediamento del nuovo parroco. Oggi, infatti, era prevista la cerimonia
di accoglienza di don Domenico Barletta che avrebbe dovuto sostituire don Salvatore
alla guida spirituale dei fedeli del piccolo centro.
Ma
da quanto emerso don Salvatore dovrà rimettere le valigie al loro posto e
rimandare a data da destinarsi il viaggio a Catanzaro dove l’attendeva
l’incarico di vice rettore del Seminario. Per il momento, infatti, da
Stefanaconi non dovrebbe muoversi.
In
tal senso si sarebbe determinato il vescovo, mons. Luigi Renzo dopo un’attenta
valutazione della complessa situazione che caratterizza il centro limitrofo
alla città capoluogo e dopo una serie di consultazioni con lo stesso sacerdote,
il quale si sarebbe rimesso – come già fatto in precedenza – alla volontà del
Vescovo e della Conferenza episcopale calabra che aveva deciso di affidargli il
prestigioso incarico di vice rettore del Seminario.
Questa
vicenda, comunque, al di là di come andrà a finire, non è di vincitori e vinti.
Nessun passo indietro o in avanti è stato o sarà compiuto. Piuttosto appare
come una storia di responsabilità. In altre parole se don Salvatore rimarrà a
Stefanaconi, così come pare sia, non significa che il Vescovo di punto in
bianco abbia cambiato idea pressato da chissà che. Al contrario dimostra la
capacità di mons. Renzo di “leggere” i fatti e di saper ascoltare, di valutare
il peso e l’effetto della presenza del sacerdote in quella parrocchia e di
pensare prima di ogni altra cosa alla comunità dei fedeli, nel caso di
Stefanaconi in un certo qual modo “allargata”. In quest’ottica, dunque, se ha
assunto la decisione di chiedere a don Salvatore di rimanere ha dimostrato di
essere stato “un pastore” nel senso evangelico del termine. Un aspetto che i
fedeli di Stefanaconi – i quali non erano certo pronti a fare barricate, né a
inneggiare vittorie e che solo con toni sommessi avevano fatto presente al
Vescovo l’importanza di continuare ad avere il sacerdote al loro fianco –
particolarmente apprezzeranno.
Allo
stesso modo se le voci trapelate non dovessero rilevarsi veritiere e se don
Salvatore dovesse andare a Catanzaro, a vincere sarebbe sempre il senso di
responsabilità.
In
questo caso verso la Chiesa e i suoi nuovi sacerdoti.
(Marialucia Conistabile - Gazzetta del Sud 30/08/2012)
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