Salvatore Bulzomì |
(SANT‘ONOFRIO)
Com’era ampiamente prevedibile il
succedersi di novità in tema di candidature per le prossime elezioni
amministrative manda in fibrillazione il mondo politico locale.
E così nel
dibattito tutto interno al centrosinistra sull’annunciata discesa in campo di Onofrio
Maragò, intende dire la sua anche Salvatore Bulzomì, ormai da tempo al lavoro
per la preparazione di una lista civica che come lui stesso afferma, “intende
andare oltre il centrodestra per essere aperta al contributo di tutti coloro
che hanno a cuore le sorti del paese”.
Bulzomì
non manda giù le descrizioni idilliache di Ruffa circa l’unità di intenti dello
schieramento di centrosinistra, rifacendosi anche a “quanto affermato da un
esponente di rilievo del Pd come Giuseppe Di Sì”.
Molte per
Bulzomì sono le incongruenze del ragionamento di Ruffa che “tende a mascherare
la realtà di un partito spaccato”.
Per non
parlare della “evidente continuità tra la candidatura di Maragò e l’ultima
esperienza amministrativa di centrosinistra della cui traumatica interruzione
tutti sappiamo”.
Circa poi
il “futuro impegno di Maragò ad attrarre fondi comunitari per il paese” Bulzomì
rileva che lo stesso “oltre ad essere professionalmente impegnato in questo
settore, è presente da oltre 30 anni sulla scena politica locale rivestendo
ruoli di primo piano in ben tre amministrazioni, senza però mai riuscire ad
ottenere risultati tangibili a lui ascrivibili”.
Giuseppe Ruffa |
Pronta la
replica del Partito Democratico è “unito ed appoggerà l’ing. Onofrio Maragò”
nella competizione elettorale amministrativa di primavera.
E’ quanto
afferma Giuseppe Ruffa, segretario della locale sezione che non esita a
definire “prive di fondamento” alcune indiscrezioni che riferivano di presunte
“spaccature in seno al Pd santonofrese”.
Sempre
secondo queste fonti, infatti, la designazione del capolista da parte di un
Comitato civico di centro-sinistra non era stata così unanime e condivisa come
pure, forse, fin troppo ottimisticamente era stata definita dagli estensori di
un documento politico divulgato nei giorni scorsi.
A dar
fiato al dissenso, in particolare, Giuseppe Di Sì che in una dichiarazione ad
una testata giornalistica online pur non trovando nulla da ridire sulla figura
di Maragò definita “persona capace”, contestava la designazione sia nel metodo
con una “acclamazione di sole otto persone mentre altri esponenti del partito
abbandonavano la sala per protesta” nè nella sostanza in quanto a suo dire “non
si rinnova puntando su figure che già nel lontano 1994 hanno dato prova della
loro capacità amministrativa”. Ruffa, che dopo essersi dichiarato del tutto “libero da
influenze esterne” ribadisce il suo “impegno sempre improntato al bene del
paese e lontano dal carrierismo”.
Riguardo
al percorso seguito per l’individuazione del capolista, l’esponente democrat
evidenzia che sin dal “luglio scorso la segreteria si è attivata per conoscere
le opinioni dei tesserati” per poi ritrovarsi in assemblea.
E proprio
l’assemblea dello scorso 18 gennaio, ha visto concretizzarsi nella figura di
Onofrio Maragò la sintesi dell’unità senza dover scegliere fra più proposte ”.
Da qui le
conclusioni di Ruffa che ritiene “non gratificante lo scontro tra Maragò e Di
Si” montato ad arte da chi teme la “ritrovata unità del centro sinistra”.
Raffaele
Lopreiato Gazzetta del Sud 21/01/2016
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