Nino Pezzo UDC |
(SANT’ONOFRIO) Con l'intervento del segretario della locale
sezione dell'Udc Antonino Pezzo si chiude il cerchio del dibattito in atto
sulla cosiddetta "discarica dei veleni".
Va infatti ascritto a merito del gruppo consiliare dello
scudocrociato l’aver reso di pubblico dominio, lo scorso mese di ottobre con
una interrogazione scritta, la richiesta ormai in fase avanzatissima della
società Ecolux srl per la realizzazione in località "Vajoti" di un
impianto capace di accogliere mezzo milione di tonnellate di rifiuti definiti
dalla legge come "pericolosi".
Da quel momento, il dibattito sulla paventata realizzazione
della discarica subiva una brusca accelerazione portando la cittadinanza,
fortemente allarmata per le possibili conseguenze di carattere sanitario ed
ambientale che ne sarebbero potute derivare, ad autocostituirsi in un
battagliero Comitato "NO Discarica".
Anche l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Tito
Rodà prendeva di petto la situazione attivandosi con il proprio legale di
fiducia avv. Michele De Fina a proporre un ricorso al Tar Calabria con il quale
muoveva una serie di rilievi sulla illegittimità dell'iter autorizzativo
seguito.
Un ricorso che comunque non è stato mai discusso davanti
all'organo di giurisdizione amministrativa in quanto il Dipartimento politiche
dell'ambiente della Regione Calabria con un provvedimento di “annullamento in
autotutela” provvedeva lo scorso 10 gennaio a revocare l'autorizzazione
precedentemente concessa alla ditta che aveva progettato dell'impianto.
E proprio sul positivo epilogo della vicenda si registra ora
il pronunciamento del segretario Pezzo che, preso atto di come sia stata
"fugata ogni possibilità di seppellire veleni nel nostro territorio",
evidenzia l’impegno del proprio partito dimostratosi ancora una volta
"efficace nelle azioni contro le ingiustizie ed i soprusi".
Un partito, quello dell'Udc, che il segretario cittadino
definisce di "sana e robusta opposizione" per la "capacità che
ci rende unici di saper sempre anteporre il bene comune alla semplice
propaganda politica".
E così, pur non volendosi "attribuire alcuna
paternità", Pezzo non nasconde la "grande soddisfazione provata
nell'apprendere dell'indietro tutta degli uffici regionali che con un atto
viziato nella legittimità avevano provocato un'immane paura all'intera nostra
comunità".
Un risultato raggiunto grazie al "ruggito dei
santonofresi" che ha indotto i competenti uffici regionali a
"riconoscere che il loro precedente atto era illegittimo".
E proprio da questo primo traguardo ottenuto il segretario
scudocrociato riparte per esortare il sindaco a "non fermarsi, ma ad
andare avanti nel dare risposte alle pressanti richieste della comunità".
Tra queste, per Pezzo prioritarie rimangono l'"apertura
del centro di aggregazione sociale di via Raffaele Teti, l'attivazione
dell'isola ecologica e l'adozione del Piano strutturale comunale".
(Raffaele Lopreiato, Gazzetta del Sud del 07.02.201)
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