Conosciuta in tutta la regione e capace di richiamare centinaia di persone che
in passato vi affluivano per realizzare i propri affari nell’imponente fiera
del bestiame che qui si svolgeva e che ne approfittavano per gustare, in
svariate e fantasiose ricette, le rinomate salsicce di maiale di produzione
locale, la festa affonda saldamente le radici nel passato.
“Voi ben conoscete la gran devozione avuta da tempo immemorabile al Santissimo
Legno della Croce di nostro Signore Gesù Cristo. D’esso fu piantato un Sacro
Segno dal Beato Geronimo da Noto pel quale in ogni anno si celebra la memoria
con pomposa festa”.
Così in una delibera del 1839 - rinvenuta da Paolo Petrolo, funzionario
comunale con la passione per la ricerca d’archivio - si motivava la necessità di
spostare “nell’ultima domenica del mese di settembre, per la durata di giorni
quattro” i festeggiamenti in onore della Santa Croce a Sant’Onofrio.
Un appuntamento solenne, quindi, che nonostante i grandi mutamenti culturali e
sociali che nel tempo hanno attraversato la comunità, ha avuto la capacità di
rinnovarsi, adeguandosi ai tempi e mantenendo intatto tutto il suo fascino
aggregativo e partecipativo.
Ed ancora oggi capace di richiamare tanti emigrati, che colgono questa
occasione per un breve ma intenso ritorno nel loro paese d’origine.
Quest'anno, in particolare, la festa e' stata caratterizzata da una sorta di
pre apertura, con le celebrazioni eucaristiche svoltesi nei quattro rioni di
Casalvecchio, Cuntura, Cerasolo e Calvario e presiedute dal parroco don Franco
Fragala'.
Molto partecipata si è rivelata anche la fiaccolata per la "pace e contro
ogni forma di violenza” che, nata come occasione di riflessione in un momento
particolare della storia di Sant’Onofrio, è ormai diventata per la comunità un
appuntamento fisso nella ricorrenza dell'Esaltazione della Santa Croce.
Prevista invece per domani mattina, a chiusura del programma religioso, la
processione che si snoderà lungo le vie del paese per concludersi con la
solenne benedizione impartita dal parroco e, a seguire, il tradizionale bacio
della sacra reliquia.
Per ciò che riguarda invece i festeggiamenti civili, l’evento clou è costituito
dal concerto, che si svolgerà domani sera in piazza Umberto I, di Paolo
Meneguzzi - giovane cantautore tra i più autorevoli del panorama musicale
italiano.
Non mancheranno naturalmente, per l’intera durata dei festeggiamenti, tutti gli
ingredienti “tipici” della festa paesana: l’esibizione di bande musicali e
zampogne, giganti e numerosi momenti di intrattenimento per i più piccoli.
Come sempre, in chiusura ed a suggello della riuscita della festa, gli
spettacolari fuochi d’artificio.
(Raffaele Lopreiato)
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