domenica 17 luglio 2016

SANT'ONOFRIO:DUE PALAZZINE A RISCHIO CROLLO SGOMBERO PER 12 FAMIGLIE

(Sant'Onofrio) È allarme rosso per gli alloggi Aterp di via Alcide De Gasperi.
A lanciarlo il sindaco Onofrio Marago' che nel corso dei lavori del civico consesso svoltosi venerdì scorso ha letteralmente "raggelato" i consiglieri comunali ed i numerosi cittadini presenti mettendoli al corrente della situazione di "assoluta pericolosità strutturale" in cui versano le due palazzine di edilizia residenziale pubblica.
Con i conseguenti rischi serissimi che ne derivano per l'incolumità fisica delle dodici famiglie che ormai da anni ci vivono.
Nel ripercorrere la vicenda, il primo cittadino ha ricordato come già nel corso del tradizionale giro elettorale di saluto alle famiglie avesse notato degli "strani fori praticati nelle strutture portanti degli edifici".
Ad accrescere i suoi timori la constatazione all'interno di diverse abitazioni visitate di "profonde crepe e lesioni che caratterizzavano muri e solai".
Grande era poi stata la sua meraviglia nel verificare che "assolutamente nulla sapevano gli abitanti delle palazzine sugli esiti di quei carotaggi esterni".
Una volta insediatosi il primo cittadino, memore di quanto aveva visto, inviava una mail all'Aterp con la quale chiedeva chiarimenti sulla situazione.
Non passavano due ore che Marago' riceveva una telefonata dal funzionario preposto il quale "in modo alquanto preoccupato" lo invitava ad un "incontro per comunicare de visu alcune cose importanti".
E proprio quell'incontro fa precipitare il sindaco in quello che non esita a definire un "vero e proprio incubo, non solo per le possibili conseguenze penali e civili che ne potrebbero scaturire ma anche e soprattutto per una ragione di coscienza".
In pratica proprio in quell'occasione egli viene a conoscenza della "situazione di assoluta pericolosità in cui versano i due immobili in questione con concreti rischi di cedimento strutturale addirittura accertati già prima di aprile 2014".
"È infatti di quel periodo - continua il sindaco - la redazione da parte dell'Aterp di uno studio di fattibilità con il quale si dispone tout court la demolizione delle palazzine stante il rischio concreto di crollo accertato".
Da quel momento il sindaco, oltre ad essere in contatto permanente con i vertici regionali dell'azienda che si occupa di edilizia residenziale pubblica, avvia una serie di incontri informativi con le famiglie interessate "giustamente preoccupate di perdere la casa ottenuta dopo anni di attese e lungaggini burocratiche".
"Con i residenti ho parlato in modo chiaro e puntuale - chiarisce il primo cittadino - facendo loro capire che non li abbandoneremo e cercheremo in tutti i modi di trovare una soluzione condivisa ed il più possibile indolore".
"Nel contempo - continua - ho però fatto loro presente che procederemo allo sgombero delle palazzine senza indugio. Già nella prossima emanerò la relativa ordinanza che verrà eseguita anche a costo di murare gli accessi e richiedere l'intervento della forza pubblica".
"Mi rendo conto della gravità della situazione - ha concluso Marago' - e per tale ragione chiedo la vicinanza e la collaborazione dell'intera popolazione di Sant'Onofrio per l'individuazione di soluzioni praticabili per queste famiglie che comunque dovranno riavere le loro case in tempi certi attraverso la demolizione e la conseguente ricostruzione in sicurezza degli immobili 
Sulla vicenda si è registrato, durante i lavori consiliari, anche l'intervento dei due capigruppo di opposizione.
Pietro Lopreiato, già vicesindaco con l'amministrazione uscente Roda', ha ricordato una "precedente ordinanza di sgombero a suo tempo pubblicata".
Salvatore Bulzomi' dal canto suo ha auspicato la "dignitosa collocazione delle famiglie destinatarie del provvedimento di sgombero".
"Faremo per quanto possibile la nostra parte - ha poi concluso Bulzomi' - ma dubito fortemente che l'Aterp, stante la condizione di precarietà gestionale in cui si trova, si interesserà più di tanto del destino di queste famiglie e temo che alla fine tutto il peso ricadrà sulle spalle dell'amministrazione comunale".

(Raffaele Lopreiato)

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