lunedì 5 gennaio 2015

SANT‘ONOFRIO: SALVATA LA “NONNA” PALMA DELLA CHIESA MATRICE


(SANT‘ONOFRIO) E’ guerra dichiarata al
punteruolo rosso, il letale insetto che anche in Calabria sta letteralmente divorando le palme di parchi e giardini.
A muoverla il comune di Sant’Onofrio che, per contrastare quella che appare come l‘inarrestabile avanzata del vorace insetto, oltre ad emanare con il sindaco Tito Rodà un’ordinanza ad hoc non sta lesinando sforzi nel tentativo di preservare la grande palma che adorna la monumentale gradinata della chiesa matrice.
E così, dopo il recente intervento di maquillage operata da una squadra di operai del consorzio di bonifica “Tirreno Vibonese” che ha comportato la potatura dell’albero e la rifertilizzazione del terreno circostante, “nonna palma” come amabilmente viene definita dai cittadini santonofresi è stata destinataria di un deciso intervento di protezione in funzione anti-punteruolo.
Ad eseguirlo un agronomo specializzato che, dopo aver effettuato un approfondito check up del vegetale, ha condensato le risultanze in un’articolata relazione tecnica.
Dalla stessa si desume che il salvataggio della palma è stato eseguito davvero sul filo di lana in quanto la stessa era già caratterizzata, secondo quanto rileva il professionista, da un “attacco di primo stadio da parte del punteruolo risso” tanto da rendere necessario un “primo trattamento eseguito in data 4 dicembre adottando il sistema di lotta endoterapia Sospalm”.
Un intervento che andrà ripetuto in modo apicale ad ogni inizio di primavera e autunno e ciclicamente ogni trenta giorni, così consentendo la salvaguardia della maestosa palma.
Che, sulla base della sua altezza e considerato che è scientificamente provato che questi vegetali crescono di un metro ogni dieci anni, avrebbe attraversato ben tre secoli essendo stata piantata circa centoventi anni fa e quindi a fine Ottocento.
L’auspicio è che sulla falsariga di quanto fatto dall’amministrazione comunale anche i cittadini nei cui giardini o fondi insistono palme si attengano scrupolosamente a quanto disciplinato dall’ordinanza sindacale per tentare di salvare le loro palme o quantomeno, se già attaccate dal devastante punteruolo rosso, limitarne l’ulteriore diffondersi sul territorio circostante.

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